“E’ lesa maestà porre domande?”

Edmondo CosentinoCIVITAVECCHIA – Continuo a ripetere a me stesso che non dobbiamo parlare tra noi, ma scatenare una grande operazione di verità. In questi giorni si sta assistendo ad un gioco stucchevole e sciocco oltre che pericoloso, cioè il  tentativo  di ridurre, derubricando le denunce circostanziate, con tanto di numeri ad una presunta diatriba personale. Le richieste legittime di trasparenza, di coerenza con le promesse elettorali, la richiesta di risposte alla giunta della destra al governo della città, sono l’essenza dei “ruoli” in un contesto corretto di relazioni tra maggioranza e minoranza. E’“pericoloso” ridurre a fatto personale probabilmente (avanzo solo un’ipotesi), si rischia di mettere il silenziatore, o non si vuole affrontare il problema vero della politica locale e vale a dire il “trasversalismo”. Il “leit motiv”, il filo conduttore della politica locale sono le “tifoserie” i gruppi con Tizio e soprattutto contro Caio, la trasparenza, la coerenza dell’agire politico, le scelte politiche, passano in secondo piano rispetto alla “tifoseria”, al “nemico”, oppure possono influire negativamente  alle ambizioni personali, specie se si “campa” di politica, o si è “dipendenti” della politica,  perché “tutto può servire e non si sa mai”. Invece in un contesto trasparente dei ruoli, delle azioni politiche coerente con le scelte politiche, è compito dell’opposizione chiedere conto delle promesse elettorali evaporate, delle situazione economiche disastrate delle municipalizzate come Etruria, che nei primi sei mesi dell’anno ha già perso 600 mila euro, mentre Etm ha bruciato 3 milioni di euro, per fare alcuni esempi, del rischio serio di default” finanziario se il comune contrarrà i previsti 51 milioni di nuovi mutui. I numeri sono freddi, sono neutrali, non si prestano a vorticosi giri di parole, i numeri sono numeri e quelli dell’Etruria Servizi, dell’Etm, certificano il fallimento della  gestione allegra del vertice delle municipalizzate.
Sono queste ed altre questioni che il Pd rivolge alla giunta della destra, mi chiedo: è lesa maestà porre domande e richiedere risposte, senza ricevere insulti o insulse allusioni? In democrazia, in un contesto corretto di relazioni democratiche spetta al Sindaco, alla giunta della destra dare spiegazioni all’opposizione, alla cittadinanza, dei problemi, del bilancio disastroso delle municipalizzate, sulle procedure seguite da Palazzo del Pincio per l’assegnazione di opere pubbliche  perchè poi alla fine sono i cittadini che pagano i costi. Sottolineo un altro elemento: Civitavecchia negli ultimi 10 anni è stata governata da  giunte di destra,  questa giunta di destra che nasce con il patto della “fare” con Moscherini candidato sindaco, proprio con questa destra, con la giunta del “fare” c’è stata, la trasformazione di un comune  in una grande corte, quella che ha messo radici a Civitavecchia, ha le stesse sembianze delle corti dei secoli passati e le conseguenze sono le medesime: servilismo, adulazione, identificazione con il signore, preoccupazione ossessiva per le apparenze, arroganza.
Penso che oggi per noi il fatto clamoroso sia il fallimento strategico della destra, quel ciclo si è chiuso definitivamente. 
Il gruppo dirigente della destra è ormai un’oligarchia che occupa con una classe dirigente ricattata. Se essere cittadini liberi vuol dire non essere sottoposti a un potere enorme e assolvere i doveri civili, è evidente che i civitacchiesi non possono dirsi liberi; ossia, sono sì liberi, ma liberi nel senso della libertà dei sudditi o dei servi. Poiché il sistema di corte ha plasmato il costume diffondendo quasi ovunque la mentalità servile, il rimedio dovrà essere di necessità coerente alla natura del male, vale a dire riscoprire, o imparare, il mestiere di cittadini. Per quanto sia ardua, è la sola via. Il primo passo è capire il valore e la bellezza dei doveri civili.

Edmondo Cosentino – Responsabile Lavoro Circolo Pd Civitavecchia