CIVITAVECCHIA – Prosegue più accesa che mai la polemica tra maggioranza e opposizione all’indomani del Consiglio comunale sulle casette di legno sciolto per mancanza del numero legale. Il Consigliere del Pd Marietta Tidei definisce sconcertante il comportamento del Sindaco Moscherini bollando come “elusiva” la spiegazione fornita al’Aula Pucci sulla scelta degli assegnatari. “Ha omesso completamente di spiegare perché non sono stati valutati tutti coloro che avevano presentato domanda (180 circa) ma solo quei 40 scelti arbitrariamente dal Sindaco – commenta – Mi sarebbe piaciuto chiedere al sindaco che è anche Assessore ai Servizi Sociali come mai risultano attivi 2 elenchi di cittadini beneficiari del contributo all’affitto, uno regolamenterei gestito dalle assistenti sociali che concedono il contributo dopo un’accurata indagine di natura socio-economica e ambientale e un altro elenco di cittadini che si rivolgevano direttamente al Dirigente, magari accompagnati di qualche politico, che concedeva il contributo senza l’istruttoria dei servizi sociali. Con la sua infinita bontà il Sindaco avrebbe potuto fornisci chiarimenti su importanti questioni come questa. Invece ha preferito darsela a gambe”. La Tidei è un fiume in piena e incalza il primo cittadino: “Rimanere in aula era un atto dovuto soprattutto nei confronti di quelle tante madri, e ieri c’e ne erano moltissime, che un paio di anni fa sono state chiamate dalla sua segreteria o dalla sua associazione politica per firmare la richiesta dell’alloggio di legno. Il Sindaco allora aveva bisogno di dimostrare l’emergenza abitativa doveva avere grandi numeri e ne raccolse 180 circa. Quelle stesse donne, alcune disabili e in condizioni di povertà estrema sono cadute nel dimenticatoio e le loro domande qualcuno le ha fatte sparire. Sono state solo numeri per giustificare l’emergenza e la conseguente costruzione del villaggio ad opera di imprenditori amici del Sindaco. Per mesi assessori e consiglieri le hanno prese letteralmente per i fondelli, promettendo posti in graduatoria. Quale graduatoria poi? A quelle donne i cui bisogni non sono cessati andava data una spiegazione diversa, più onesta. Il sindaco si sarebbe dovuto scusare per non aver neanche preso in considerazione le loro domande e non fuggire come neanche il pù fifone dei bambini avrebbe fatto”.
La pensa diversamente, invece, e difende il Sindaco, il consigliere del Pdl Annita Cecchi, che afferma: “Il consiglio comunale è nato con una richiesta nella cui ottica vi era soltanto l’obiettivo di contrapporre le persone che hanno vere difficoltà quali la casa, il lavoro, i figli, la famiglia. Quello che è peggio e al tempo stesso vergognoso sono le dichiarazioni di qualche consigliere dell’opposizione che, a conclusione dell’ultima seduta, ha affermato l’intenzione di volerne ‘convocare un altro’. A questo consigliere e a tutta l’opposizione vorrei ricordare come i consigli comunali hanno un costo sia per la convocazione che per lo svolgimento. E’ indecoroso, quindi, sentir dire queste cose quando è plateale che la seduta di ieri è stata soltanto provocatoria e populista. Queste spese, inoltre, improntate alla superficialità, passeranno sotto il vaglio della Corte dei Conti che chiederà ragione a chi ha voluto questo consiglio comunale. Oltretutto – commenta la Cecchi – le spese non sono state controbilanciate da un lavoro istruttorio da parte dell’opposizione per portare in consiglio un atto da votare o un documento allegato che potesse costituire la base della discussione. Niente. Soltanto urla, insulti e tanta demagogia sulle spalle della povera gente”.
Analogo il commento de la Destra, che parla di “degenerazione mai vista prima”. “L’opposizione – afferma Marco Costanzi – non avendo argomenti, usa ogni tipo di colpi pur di far cadere la maggioranza. Siamo passati dalle denunce alla magistratura alle intimidazioni all’interno del Consiglio comunale. La Destra condanna queste forme intimidatorie a prescindere dalle ragioni politiche degli uni o degli altri ,gli
animi si calmino, siamo prossimi alle elezioni, saranno i cittadini con il voto a decidere la nuova giunta, e non la magistratura o le intimidazioni fisiche”.
Si smarca invece da Moscherini il Presidente della lista civica Civitavecchia 2000 Alessandro Scotto, che dichiara: “Viene spontaneo chiedermi quali risposte dare a chi mi chiede cosa deve fare per partecipare al bando per ottenere una casetta. Ed io posso solo rispondere che non lo so perché al momento nessuno tranne il sindaco, sembra sapere i criteri di assegnazione delle unità abitative. Perché il sindaco ha abbandonato l’aula? A mio giudizio è antidemocratico abbandonare un’aula di Consiglio comunale”.