CIVITAVECCHIA – Caserme cittadine a rischio chiusura o ridimensionamento con i tagli al Ministero della Difesa disposti dal Governo Monti. A lanciare l’allarme è il Consigliere provinciale Gino De Paolis secondo cui le strutture a rischio sono il Ce.Si.Va. (la ex Scuola di guerra), il Ce..T.L.I. NBC, il 7° Reggimento NBC (la Caserma Piave) e la Caserma Aurelia.
“Occorre pertanto prevedere – afferma – quali ripercussioni si potrebbero verificare, quindi anticipare i tempi per governare l’impatto e incidere sul processo ormai in atto e, al contempo, cogliere l’occasione per operare una razionalizzazione vera, che veda protagoniste anche le Istituzioni locali, affinché non subiscano scelte già decise, come troppo spesso accade. Due di questi Enti si occupano, anche se con competenze diverse di smaltimento e inertizzazione, del settore NBC (Nucleare Biologico Chimico); se ci aggiungiamo la Scuola NBC con sede a Rieti, abbiamo tre Enti nel Lazio, di cui due solo nella nostra città che trattano lo stesso settore: questo genera in molti casi sovrapposizioni, sia di tipo tecnico, sia amministrativo, sia logistico. In un’ottica di razionalizzazione gestita e condivisa si può ipotizzare l’accorpamento in un unico Ente, con evidenti vantaggi: un consistente risparmio economico, una maggiore efficienza e la salvaguardia dei livelli occupazionali, solo per citare i risultati più visibili e immediati. Il discorso ovviamente vale anche se l’accorpamento fosse limitato alla sola realtà dei due Enti civitavecchiesi”.
“La nuova ubicazione del neonato Polo NBC potrebbe, poi, – continua De Paolis – essere localizzata presso l’attuale Centro Chimico, cosa auspicabile considerata la favorevole posizione e la disponibilità di terreno, si otterrebbe anche il recupero alla città delle strutture dell’attuale Caserma Piave, con vantaggi facilmente intuibili. Inoltre, verrebbero definitivamente scongiurati certi scellerati disegni, quali inceneritori e mega discariche. L’operazione è realizzabile, stante anche le possibilità che le norme attuali consentono al Ministero, sia di poter dismettere o cedere a diverso titolo il proprio patrimonio immobiliare, sia di poter governare, con le leggi sulla mobilità, il transito del personale eventualmente in esubero verso altri Enti della pubblica amministrazione; con questo meccanismo tali esuberi potrebbero ad esempio risolvere il problema endemico che affligge le strutture della Giustizia, primo fra tutti il Tribunale. Questa nostra proposta deve essere da stimolo per aprire una discussione e una riflessione, soprattutto con le Istituzioni preposte e con il coinvolgimento totale delle organizzazioni sindacali del nostro territorio”.
Infine il Consigliere di Sel espone un’ultima considerazione. “L’esercito ha il compito di tutelare la sicurezza del territorio nazionale e della sua popolazione. Pertanto, i militari, i mezzi, tutta la logistica e la catena gerarchica potrebbero essere, a nostro giudizio, utilizzati in caso di calamità naturali e magari anche con interventi di prevenzione a difesa del territorio e per l’assistenza della popolazione che lo occupa. Peraltro, come sappiamo l’intervento dell’esercito è sempre avvenuto. Bisogna unire gli sforzi dell’esercito con la protezione civile, in modo da dare vita ad un’azione sinergica per fornire risposte concrete in caso di eventi eccezionali. Insomma – conclude De Paolis – l’orizzonte che si prospetta è negativo solo in apparenza: può essere al contrario ribaltato in opportunità, a patto che si sappia cogliere con intelligenza”.