CIVITAVECCHIA – Dopo l’interrogazione ai Ministri Maroni e Fazio, l’On. Pietro Tidei torna sulla questione De Carolis con la richiesta formale di un intervento urgente dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, avanzata con una lettera alla Portavoce Laura Boldrini.
“E’ una situazione di grave allarme – si legge nella lettera – quella che Le segnalo come rappresentante in Parlamento del territorio di Civitavecchia che ha accolto i migranti al limite delle sue possibilità dando prova, ove ce ne fosse stato bisogno, del senso di umanità e di accoglienza che sempre ha contraddistinto i civitavecchiesi. Ma oggi, grazie ad una Amministrazione Comunale che ha riservato ad una situazione così delicata energie dilettantesche, alla Regione e al Governo che hanno voltato le spalle a Civitavecchia dopo aver scaricato qui il problema, l’allarme sociale sta toccando i livelli di guardia. E’ allarme Sicurezza: strani giri e strani movimenti vengono notati attorno alla Caserma de Carolis che sorge come noto in una zona di limitato transito. Abbandonati a se stessi, donne e uomini sono presi di mira come carne di scambio nel mercato della prostituzione sia maschile che femminile. E’ allarme Decoro: la città brulica di questuanti che rovistano di continuo nei cassonetti. E’ allarme Salute: oggi oltre 600 richiedenti asilo sono ospitati nella fatiscente caserma De Carolis. Assente qualsiasi presidio sanitario stabile e nessuna salvaguardia, nessuna vigilanza contro il rischio di epidemie e di contagi di malattie comuni nelle zone di provenienza dei migranti, come la Tbc E’ allarme Speculazione: acqua e viveri sono sempre più ridotti e generi di primissima necessità, come la carta igienica, vengono razionati. Non vi sono controlli, non c’è sorveglianza e anche l’ombra della speculazione e degli affari si allunga sulla De Carolis che è e resta una struttura del tutto inadeguata e fatiscente. Il risultato è che gli spazi per condizioni di vita dignitose si vanno sempre di più assottigliando”
La lettera dell’on.Tidei a Laura Boldrini si conclude con la richiesta di una ispezione urgente e a sorpresa da parte dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per valutare oggettivamente i rischi e programmare tutti gli interventi necessari a cominciare da un alleggerimento delle presenze.