De Carolis destinata a Cara. “Qualcuno vuole dare risposte chiare?”

caserma de carolisCIVITAVECCHIA – Qualcuno vuole dire ai cittadini se la Caserma De Carolis diventerà un Centro di accoglienza per richiedenti asilo? L’invito viene rivolto da Futuro e Libertà per l’Italia che già aveva sollevato il quesito alla Regione lo scorso 6 maggio senza però ottenere alcuna risposta. E silenzio è ancora adesso dopo che nella giornata di ieri il Sindaco ha profilato appunto l’ipotesi che la struttura di via Braccianese Claudia si trasformi in un Cara.
“Non chiediamo molto, ma vorremmo delle risposte – affermano in una nota i Circoli socratici di Fli – e non dai referenti locali della Polverini, ma dalla Regione stessa, dal momento che i soldi che verranno spesi sono comunque dei cittadini. Cioè di tutti noi, ed abbiamo quindi il diritto di sapere.E quindi? Cosa succederà? Può un territorio come il nostro sopportare la presenza di un Cara? Da chi sarà eventualmente gestito? Potrà il comune farsi carico di tutti i diritti che hanno i richiedenti asilo cioè: assistenza sanitaria, inclusione dei minori nelle scuole dell’obbligo e quindi anche nella mensa scolastica, possibilità di inserimento e di avviamento al lavoro, nuovi collegamenti di trasporto pubblico, misure di sicurezza etc… ma, soprattutto, una struttura del genere, che potrebbe invece essere data alla città per mille scopi possibili, quanto potrà andare avanti in queste condizioni? La ristrutturazione ha dei costi elevatissimo data la fatiscenza e l’ampiezza della superficie. Inoltre va ricordato che se si avverasse questa ipotesi la città perderebbe ogni diritto su un bene demaniale per il quale è stata disposta l’alienazione. Sorvoliamo sulla situazione interna perché sappiamo che non è tutt’oro quello che si vuole far luccicare”.
La richiesta di Fli, dunque, è quella di risposte chiare, e non in “politichese”, facendo presente che se le De Carolis si trasformerà in Cara soprattutto gestione dovrà essere affidata con un bando europeo come dichiara la Legge e non certo con un affidamento diretto. “E spereremo – concludono – che a questo eventuale bando partecipino cooperative sociali di Civitavecchia. Se cara deve essere che almeno sia fonte di posti di lavoro per la città”.