Crisostomi (Pd): “Il Porto e la Città non sono cosa loro!”

CIVITAVECCHIA – Quanto dovrete abusare ancora della nostra pazienza? Se Cicerone fosse vissuto a Civitavecchia, si sarebbe rivolto certamente con queste parole all’incredibile coppia Cozzolino-Monti, che ne combinano letteralmente una dietro l’altra.
Andiamo all’ultimo episodio della serie. Il Presidente dell’Autorità Portuale, un bel giorno (il 23 Settembre 2014) ha deciso di stravolgere il Piano delle opere, previste e approvate nell’ambito del Piano Regolatore Portuale, della Darsena Grandi Masse, approvato dal Consiglio comunale nel 2004.
Monti – senza informare, parlarne, confrontarsi con nessuno – maschera un intervento di modifica sostanziale delle opere previste nella Darsena Grandi Masse, come un “adeguamento” non significativo. Ad una prima analisi, non sembrerebbe minimamente così, perché appare che tale “adeguamento” faccia certamente piacere a qualcuno di preciso.
Fatto sta, che Monti si presenta al Consiglio Superiore dei LLPP senza il previsto parere del Comune di Civitavecchia.
Si tenta così alla “chetichella” di stravolgere quanto deciso a suo tempo dal Consiglio comunale senza dire niente a nessuno come avrebbe fatto il peggior Pierino. Il Consiglio ha rimandato così Monti a casa – come la maestra rimandava Pierino – ordinandogli di acquisire il parere del Comune di Civitavecchia come previsto dalla Legge. Ma a Civitavecchia, non tutti sanno che di Pierino ce ne sta un altro.
Così per evitare questioni, il duo Cozzolino -Monti inventa la più facile delle “furbate”. I due tengono il Consiglio comunale (che rappresenterebbe solamente i cittadini) all’oscuro di tutto, e sempre alla “chetichella” in tre, quattro decidono il futuro della Città come se si trattasse di “cosa loro”. Così la Giunta, senza neanche leggere l’atto (probabilmente “girato” dai responsabili del Porto) con Delibera 8 del 21 Gennaio 2015, approva l’atto di modifica delle opere e della destinazione delle aree previste nella Darsena Grandi Masse.
Ora al di là della Legge, di quanto richiesto dal Consiglio Superiore, delle competenze della Giunta e del Consiglio, la questione è chiara. Abbiamo due signori – uno che dà ordini e l’altro che li riceve – che pensano che la “cosa pubblica” sia “cosa loro”. Infischiandosene del Consiglio comunale (ossia dei rappresentanti dei cittadini) assumono decisioni, nelle segrete stanze. Scelte che si rivelano quasi sempre sciagurate per i cittadini di Civitavecchia. Ma questa è un’altra storia.
A questi “maleducati della amministrazione pubblica” occorrerà presto insegnare le buone maniere, il rispetto delle regole e soprattutto della propria Città e dei propri Concittadini. Non è possibile sottrarre argomenti così importanti (come l’ampliamento del Porto) al confronto e all’analisi dei rappresentanti dei proprietari dello scalo…ossia dei cittadini. Il Porto e la Città non sono “cosa loro”. La Città e il Porto sono dei civitavecchiesi!. E’ ora di farla finita di chiedere ai residenti solo sempre soldi. La cosa pubblica va gestita con trasparenza e con correttezza, non solo a favore di amici e conoscenti, come ha ben illustrato il MEF a proposito dell’ Autorità Portuale.
Quello che si deve fare in Città e al Porto, lo decidono i civitavecchiesi non certo Cozzolino e Monti che spesso parlano di cose che non conoscono, combinando disastri.

Jenny Crisostomi – Segreteria PD di Civitavecchia