Crisi, Marietta Tidei: “Subito tavolo Tirreno Power, tutelare lavoratori e produzione”

Roma, 17 giu – Attivare un tavolo di confronto sulla vertenza Tirreno

Power per tutelare i posti di lavoro a rischio negli impianti
dell’azienda e per salvaguardare la produzione di energia elettrica.
E’ quanto chiede la deputata del Pd, Marietta Tidei, in
un’interrogazione al Governo depositata in commissione Attività
produttive alla Camera. “E’ indubbia – sottolinea Tidei – l’importanza
che Tirreno Power rappresenta nel panorama italiano della produzione
di energia elettrica, con 17 centrali idroelettriche, tre centrali
termoelettriche e con una dimensione occupazionale di assoluto
rilievo, pari a oltre 500 occupati”. “E’ importante rilevare –
prosegue – che soltanto nel 2009 la stessa società ha assunto, a tempo
indeterminato, giovani dipendenti nelle sedi di Civitavecchia e di
Vado Ligure”. “La società – spiega Tidei – ha annunciato ai sindacati
che procederà a 315 licenziamenti, con un taglio dell’organico che
dalle 508 unità attuali, porterebbe il numero dei dipendenti a 193,
con una riduzione di oltre il 60% dell’organico complessivo”. “Una
situazione molto delicata soprattutto per l’impianto di Torrevaldaliga
Sud, a Civitavecchia, e a Napoli, dove è previsto un taglio dei
lavoratori del 60 per cento”, aggiunge. “A seguito della riconversione
della centrale a carbone di Enel, attigua all’impianto di Torre Sud –
spiega ancora Tidei – nella convenzione tra Enel, comune di
Civitavecchia e Governo è stata prevista una clausola di salvaguardia
che prevede il riassorbimento di eventuali esuberi dalla centrale di
Torrevaldaliga Sud, di proprietà Tirreno Power, in Enel: gli esuberi
previsti per Civitavecchia risultano essere 80 sui 130 dipendenti
attuali”. “Il tavolo di confronto – conclude – deve coinvolgere tutti
i soggetti interessati: i rappresentanti istituzionali nazionali e
locali, i sindacati e le società Enel e Tirreno Power, con l’obiettivo
di arrivare a una soluzione che da una parte tuteli la produzione di
energia elettrica e dall’altra i lavoratori, anche alla luce dei
drammatici dati sull’occupazione resi noti dall’Istat nel suo ultimo
rapporto annuale”.