“Con il Cdr a Torre Nord l’aria sarà migliore di quella che respiriamo oggi”

centraleCIVITAVECCHIA – Riteniamo doveroso chiarire a chi sospetta che qualcuno o qualcosa si nasconda dietro la nostra proposta di bruciare il Cdr a Torre Nord che dietro ad essa non altro si nasconde che un ragionamento stringente, basato su presupposti oggettivi. Unito alla volontà di fare uscire la città da un prolungato e insipiente stato di impasse. La volontà di migliorare l’ambiente e di attivare le iniziative di sviluppo rese possibili dai proventi che dall’attuazione della proposta possono derivare.
La città, come la stragrande maggioranza delle città d’Italia, è a corto di finanziamenti, anche a seguito dei tagli operati dallo Stato nei confronti di Regioni ed Enti locali. Disporrà quindi sempre  di meno fondi. Per cui ci domandiamo perché mai Civitavecchia non dovrebbe ottimizzare una servitù come quella della centrale a carbone e servirsene per ricavarne ogni possibile risorsa  utile a migliorare la situazione ambientale.
D’altro canto, chi argomenta concentrando l’attenzione sulle emissioni di Tvn sa dire quanta diossina scaricano nell’aria le auto? E quanti veleni i fumi tossici delle navi? Perché mai è restio a fare una valutazione sull’inquinamento ambientale più ampia e diversificata? Perché continua a valutare una sola sorgente d’inquinamento che poi da ciò che proponiamo non aggraverebbe ma forse migliorebbe il grado complessivo di inquinamento? Sa dire che cosa cambia se in luogo di 4 milioni di tonn. di carbone si bruciano 3 milioni e 800mila tonn.di carbone più 200mila di Cdr?
Ciò che sicuramente cambia è che sostituendo il carbone con Cdr nella citata misura ci creiamo una fonte di guadagno, attiviamo per la città, per i nosri giovani, finanziamenti che non sono una tantum ma ripetuti anno dopo anno. Se invece si resta così, ci teniamo comunque l’inquinamento prodotto da 4 milioni di tonn. di carbone senza avere niente in cambio, senza possibilità di migliorare l’ambiente, senza possibilità di creare sviluppo.
Sostenere poi che si riesce a fare la raccolta differenziata prescindendo da risorse economiche sostanziose, come quelle che ad esempio si possono ricavare dall’attuazione della nostra proposta vuol dire fare pura demagogia, perché – è inutile negarlo – la raccolta differenziata ha dei costi, e da sola non si sostiene. Altrimenti quanti sino ad oggi hanno ricoperto incarichi di partito o di ammnistrazione in seno ad altre Giunte  succedutesi in città avrebbero potuto già attivarla.
Al contrario, con i proventi della valorizzazione del Cdr la via della differenziazione dei rifuti sarebbe più certa e spedita: si sarebbe costretti, per legge, a fare almeno il 30% di differenziata, ed i costi avrebbero la loro copertura.
E si badi che non parliamo per noi, per prima cosa perché non sappiamo quando e se la proposta verrà attuata. E poi perché, anche se si farà, durerà finchè la città non avrà trovato soluzioni migliori, e quindi potrebbero essere diverse le amministrazioni chiamate nel tempo a gestire le risorse che annualmente si otterranno, e logicamente ognuna attuerà le sue idee di sviluppo e miglioramento dell’ambiente.
Chi ci contesta non ci dice cosa vuole, a parte la differenziata sulla quale abbiamo risposto. Ci faccia sapere le sue idee: le metteremo a confronto con le nostre e le valuteremo con l’obiettivo di migliorare la qualità ambientale del luogo. Noi siamo convinti della bontà della nostra proposta e sta agli altri convincerci del contrario. Noi siamo disponibili, e lo abbiamo sempre affermato, a sposare le scelte che la città vorrà. Ma la città per poter scegliere deve essere informata su tutte le ipotesi, senza che nessuno si scaldi o si impaurisca. Deve sapere di che cosa si tratta, a che cosa va incontro, i vantaggi e gli svantaggi di ogni possibile soluzione, senza nessuna omissione.
Per quanto ci riguarda, sia chiaro a scanso di equivoci, che noi resteremo qui anche in caso di accettazione della nostra proposta, senza paura di respirare, coscienti e convinti che l’aria sarà migliore di quella che respiriamo oggi…

Il Direttivo del Polo Civico