CIVITAVECCHIA – L’Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta è stata Commissariata. La notizia è stata ufficializzata quest’oggi dal Ministero dei Trasporti che ha posto così fine alla lunga querelle su alcuni punti contestati della gestione Ciani, con particolare riferimento al demanio. Soprattutto, come si legge nel decreto, sono state evidenziate “irregolarità non irrilevanti sotto il profilo gestionale, ancorché riferibili alle precedenti gestioni, ma non sanate”. Al suo posto, dopo che l’atto è stato notificato in giornata a Molo Vespucci, è stato nominato Commissario dell’Authority il Capitano di vascello Fedele Nitrella, attuale Comandante della Capitaneria di Porto che, fino alla nomina del nuovo Presidente, ricoprirà gli attuali due ruoli. Ovviamente esplosivi gli effetti della notizia nella politica locale, con decine di commenti che si sono sovrapposti da tutte le forze politiche nel giro di poche ore. Il primo a parlare, ovviamente, è stato Fabio Ciani, che ha già annunciato ricorso al Tar contro la decisione del Ministro Altero Matteoli. “Prendo atto di quella che probabilmente sarà una delle ultime decisioni del Ministro, vista l’evoluzione delle ultime ore del quadro politico nazionale – le parole di Ciani – Le motivazioni del poggiano su basi a mio avviso decisamente fragili. Oggettivamente, nel complesso il provvedimento appare debole. In realtà si tratta esclusivamente di un fatto politico, con una decisione presa nel momento in cui è apparso chiaro di come il Governo abbia le ore contate, per cercare di accattivarsi deputati e senatori del Lazio che avevano esercitato forti pressioni affinché il Ministro procedesse con il commissariamento”.
Immediato il commento anche del principale antagonista di Ciani in questa lunga polemica sul Porto, ovvero il Sindaco Gianni Moscherini, ovviamente raggiante per la decisione del Governo.“Se il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha proceduto al commissariamento del Porto di Civitavecchia – spiega Moscherini – avrà avuto sicuramente motivazioni tecnico-gestionali o di altro genere che lo hanno determinato in tal senso. Conosco sufficientemente il Ministro Matteoli per poter dire che la sua scrupolosità negli atti di gestione ministeriale è garanzia di equità di giudizio e di comportamento. Del resto questo provvedimento non sta meravigliando gli addetti ai lavori, né tantomeno gli utenti di questo porto per il fatto che già da tempo, non solo a livello locale ma anche a livello nazionale, veniva rilevato un progressivo deterioramento dell’appeal di mercato che il nostro porto aveva conquistato nei 10 anni precedenti. Non ho nulla contro la persona. Veramente nulla. Ma forse – afferma il primo cittadino – come Ciani stesso ha detto, sono eccessivamente innamorato di quel porto perché è una mia creatura. Mi faceva piangere il cuore constatare un progressivo degrado di questa incantevole struttura, frutto non solo del mio lavoro ma anche di quello di tutta la squadra che con me aveva creduto e continua a crederlo come primo porto nazionale. Ciani non solo non ci ha creduto, ma ne ha contrastato il disegno. E come si sa, le cose nelle quali non si crede non si possono gestire con successo. Faccio tanti auguri al neo Commissario Fedele Nitrella, competente e qualificato al ruolo che andrà a ricoprire”. Anche se Moscherini sembra quasi parlare già da nuovo Presidente. “Sono altresì convinto – aggiunge poi – che da si proseguirà la grande avventura per il bene della città, dell’occupazione, del territorio regionale e voglio anche dire del Paese Italia, perché il progetto di ampliamento portuale che abbiamo presentato all’ “Urban Promo” di Venezia sarà il nuovo programma per la promozione dei traffici, per l’aumento e la stabilizzazione dell’occupazione nel territorio. Il tutto – conclude Moscherini – in una politica dei trasporti che vede sempre più il Mediterraneo come nuovo punto strategico della logistica mondiale e che deve vedere il nostro porto, cioè il porto di Roma, pronto ad essere il centro propulsore delle economie emergenti, cioè quelle asiatiche (India e Cina), quelle dell’America del Sud (Brasile) e quelle del Nord Africa, destinate quest’ultime a divenire il principale partner dell’agroalimentare della prossima futura Europa. Per parlare di occupazione bisogna ragionale in questo modo. Parlare di piccolo cabotaggio non aiuta neppure a conservare l’esistente”.