Comitato usi civici: “Associazione agraria: un problema enorme per la città”

CIVITAVECCHIA – Dal Comitati usi civici di Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

La fine del 2020 ha visto un risveglio del presidente dell’ Università Agraria ( U.A. ) che con l’articolo del 31 dicembre si è scagliato contro la politica locale rea di porre domande sulla sua gestione dei demani collettivi. Questo personaggio, che contro ogni evidenza suole autoincensare la sua disgraziata gestione senza mai dare riscontri, accusa l’Amministrazione Comunale di utilizzare il suo stesso espediente: distogliere l’attenzione pubblica dal proprio operato.
Ma come può un’associazione agraria, a mandato scaduto dall’aprile scorso, dopo aver dilapidato terre e capitale, con un consiglio di amministrazione dimezzato per le dimissioni di 5 degli 11 consiglieri del CdA, permettersi di criticare il Comune invece di dare spiegazioni di quanto sta accadendo nel proprio Ente?
Il De Paolis, o meglio chi scrive per lui, trascura addirittura il fatto che uno dei maggiori problemi della città sono proprio loro, i tre membri del comitato esecutivo (C.E.) di questa nefasta U.A. , con i loro comportamenti e scelte in materia di Usi Civici e gestione delle terre Civiche che, ricordiamo, sono della collettività dei Civitavecchiesi. Va da sè quindi, che il Comune ha pieno titolo a pretendere una corretta gestione di beni che tutto sono fuorché privati.
Il Sindaco, i consiglieri Marino, Petrelli e tutti gli altri del Consiglio Comunale, hanno il diritto/dovere e titolo a “chiedere” e bene fanno a vigilare ed interessarsi alla gestione attuale della UA che tanti gravi danni sta portando alla cittadinanza. Evidenziamo peraltro che tale competenza gli è attribuita dal testo unico degli Enti locali secondo il quale “il Comune rappresenta la propria Comunità e ne cura gli interessi”.

Lo debbono fare per tutti noi, lo debbono fare per i cittadini e per questo li ringraziamo. Sono loro, siamo noi del Comitato Usi Civici come soci e cittadini a volere delle risposte nel merito al comportamento dell’associazione, perché la U.A. dovrebbe gestire a nome e per conto della collettività Civitavecchiese e se il patrimonio viene depauperato dalle azioni del C.E. abbiamo tutto il diritto di saperlo. Sono capitali che devono essere impiegati ad esclusivo vantaggio della collettività.
Quindi ripetiamo in sintesi per il presidente, alcune tra le molte domande che ci fanno dubitare della corretta gestione di tali beni:
1) Sulla base di quale documentazione contabile, avvalorata dalla firma di quale revisore dei conti, può asserire di aver risanato finanziariamente l’associazione agraria? Il bilancio consuntivo 2019 e quello preventivo 2020 non ci risultano infatti ad oggi approvati, né trattati nel CdA convocato per l’11/12 gennaio 2021.
2) Quando verranno indette le elezioni, dato che il Comitato Esecutivo sta illegittimamente operando in prorogatio, anche in materia di straordinaria amministrazione, dalla scadenza del mandato avvenuto il 20 aprile 2020?
3) Come vengono giustificate le indennità di carica ai componenti del C.E, essendo prevista a loro ristoro soltanto una indennità di presenza (art. 10 c.6 statuto) e non essendo previsto peraltro nessun compenso per incarichi di responsabilità conferiti dal presidente ai componenti del C.E. (art. 9. C. 3 statuto) ?
4) Come si giustifica la deriva antidemocratica dell’associazione nella quale il C.E. continua ad assumere sempre più funzioni in delega? Si veda il punto 9 della convocazione di CdA dell’11/12 gennaio 2021 .
5) Quando e come verranno restituite le somme versate da cittadini per conciliazioni su terre successivamente dichiarate esenti da gravami?”

Comitato Usi civici Civitavecchia