CIVITAVECCHIA – Dal Comitato No al fossile Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:
“Altro che transizione ecologica. Enel pare ancora ipnotizzata dal gas e dalla combustione di idrocarburi. È questo in sostanza il succo dell’intervento di Carlo Tamburi, direttore di Enel Italia, nel corso di un recente dibattito organizzato dalla Regione Lazio sui temi dell’energia, dall’ambiente e della salute.
Esternazioni spavalde, inequivocabili e che arrivano tra l’altro in concomitanza con le ultime mobilitazioni dei lavoratori metalmeccanici delle ditte appaltatrici di TVN che, ormai da mesi, chiedono inutilmente ad Enel un confronto serio e serrato sulla transizione e sulla tutela di quelle centinaia di posti di lavoro che si perderebbero con l’avvento delle nuove centrali a gas.
A farci riflettere però non sono soltanto le parole di Tamburi, ma anche e soprattutto il contesto in cui queste hanno avuto spazio. Possibile che dopo essersi riempita la bocca di belle parole, dopo aver promesso garanzie per ambiente, salute e occupazione, dopo le mobilitazioni dei metalmeccanici e la concretezza delle proposte alternative avanzate in questi mesi da scienziati e comitati cittadini, la Regione Lazio non abbia sentito la necessità di invitare a questo convegno i sindacati e i rappresentanti del nostro territorio? Davvero dobbiamo rassegnarci ad una politica che si fa dettare agenda e piano industriale dal manager di turno? E che razza di nuovo Piano Energetico Regionale stanno scrivendo alla Pisana?
Ci piacerebbe che per una volta a rispondere a queste domande fossero i consiglieri regionali del territorio. Ci dicano chiaramente a che gioco sta giocando la Regione Lazio perché a noi pare proprio che, dopo mesi di chiacchiere e proclami, non ci sia da parte loro nessuna volontà di chiudere i conti col passato e si stia disegnando per il comprensorio di Civitavecchia un futuro di gas e disoccupazione.
Enel accelera sul gas con la complicità della Regione Lazio? Non ci siamo!”.
Collettivo No al Fossile – Civitavecchia