Civitavecchia al fianco del popolo palestinese

tidei palestinaCIVITAVECCHIA – Grande emozione sabato pomeriggio all’aula Pucci, con la “Giornata internazionale della Solidarietà” con il popolo Palestinese, indetta dall’Onu per il 29 novembre di ogni anno, che si è festeggiata anche nella nostra città attraverso una iniziativa pubblica promossa dall’Amministrazione comunale. A fare gli onori di casa il Sindaco Pietro Tidei, che nel 1998 aveva conferito proprio nell’aula consiliare la cittadinanza onoraria a Yasser Arafat. Presenti all’iniziativa, oltre allo stesso Tidei, il senatore Vincenzo Vita, presidente dell’Associazione Nazionale Italia-Palestina, l’ambasciatore Palestinese Sabri Atiyah, gli ambasciatori dell’Arabia Saudita, Marocco, Algeria, Sudan e Mauritania.
“Celebriamo la ricorrenza mondiale del 29 novembre lanciando proprio da qui, dal porto più importante del Mediterraneo, un messaggio di pace che accomuni tutte le nazioni di questo mare – ha dichiarato il Primo Cittadino – Vogliamo testimoniare la nostra solidarietà ai palestinesi in un momento così difficile e ci auguriamo che possa tornare presto la pace, che l’ONU riconosca lo Stato palestinese e lo Stato d’Israele come due Stati liberi, che devono convivere nella pace e nello sviluppo. Quella di Civitavecchia con la Palestina è una lunga storia di amicizia e di solidarietà testimoniata con i fatti, sia con la solidarietà materiale che con la cittadinanza onoraria data ad Arafat, che con il gemellaggio con la città di Betlemme”.
Soddisfatto dell’incontro il senatore Vita. “Questa è una lodevole iniziativa non retorica e non improvvisata – ha sottolineato il senatore – Siamo qui per rinnovare l’urgenza di riportare all’attenzione politica nazionale e internazionale la questione palestinese, soprattutto dopo la ripresa della tragedia di Gaza. Noi abbiamo presentato un’interrogazione parlamentare urgente perché si sappia quale è la linea dell’Italia, ci aspettiamo che il Governo venga a rispondere. Abbiamo il massimo rispetto per il popolo ebraico, ma proprio per rispettarlo ancora di più bisogna avere tutto l’atteggiamento critico che si deve verso tutti gli altri Governi anche nei confronti del Governo di Israele. Tutti noi – ha concluso il senatore – abbiamo tirato un sospiro di sollievo quando è stata annunciata la tregua, ma che sia una tregua vera. Andiamo avanti con coraggio in onore e memoria di Arafat”.
Partecipati, sentiti e motivati gli interventi che si sono succeduti, come quello del presidente del Consiglio Comunale Marco Piendibene, che ha sottolineato l’empatia che Civitavecchia può provare nei confronti della Palestina: “Durante la Seconda Guerra Mondiale Civitavecchia fu rasa al suolo dai bombardamenti e molti hanno perso i propri famigliari. Per questo, forse, noi meglio di altri possiamo comprendere la tragedia che sta vivendo il popolo palestinese. Il Consiglio Comunale della nostra città ribadisce il rifiuto di ogni conflitto e auspica che si possa realizzare una duratura pace”.
Solidarietà profonda esternata anche da Ismaele De Crescenzio e da Stefano Giannini, quest’ultimo determinato a chiedere un chiaro schieramento delle istituzioni italiane e occidentali. “L’Occidente deve smettere di fare finta di non vedere. Dovremmo cominciare a chiederci quanto sia utile lasciare così la situazione, lasciare che il popolo palestinese non sia riconosciuto”, ha dichiarato Giannini. All’unanimità è stato incoronato come esempio da seguire per tutti quello di Vittorio Arrigoni, che ha perso la vita nella lotta alle atrocità subite dai palestinesi e nell’impegno verso un’informazione reale e completa.
Ringraziamenti alla città di Civitavecchia e all’Italia sono stati fatti da tutti gli ambasciatori che hanno preso la parola. “La questione palestinese è la prima del mondo islamico e arabo – ha dichiarato l’ambasciatore dell’Araba Saudita – Voglio sottolineare che noi siamo per la pace e mai per la guerra. Nessuno vuole buttare Israele in mare. Nel 2002 abbiamo presentato le nostre proposte come mondo arabo al mondo intero e allo Stato di Israele, ma purtroppo Israele non ha mai accettato la nostra proposta politica”.
L’ambasciatore palestinese, dopo aver chiesto un minuto di silenzio per rispetto alle vittime di Gaza, ha sottolineato come novembre sia in realtà un mese dedicato alla Palestina per le tante ricorrenze storiche che vi sono: l’11 novembre ricorre la scomparsa del cittadino onorario di Civitavecchia Arafat, il 15 novembre la ricorrenza della dichiarazione di indipendenza della Palestina da Algeri, il 24 novembre della presenza di Arafat alle Nazioni Unite per la questione palestinese, il 29 novembre la giornata mondiale della solidarietà palestinese. “In 30 anni le cose non sono cambiate, al massimo sono peggiorate per i palestinesi – ha spiegato l’ambasciatore – Lo stato palestinese sarebbe dovuto nascere nel 1999, dopo la dichiarazione di cinque anni prima ad Oslo. Nel 2005 Bush Junior ha dichiarato che lo Stato palestinese sarebbe nato in cinque anni. Siamo nel 2012 e ancora non c’è stata una soluzione, nonostante la Palestina si sia attenuta a tutte le direttive internazionali che sono state imposte, mentre Israele non ha mai aderito ad alcun protocollo. Quest’anno, dopo essere stati accusati nel 2011 di terrorismo diplomatico per aver denunciato la situazione al Consiglio di Sicurezza – ha concluso l’ambasciatore – ci rivolgiamo all’assemblea generale dell’Onu chiedendo il riconoscimento dello Stato palestinese sul confine del 4 giugno del 1977, sperando che il prossimo anno ci sia una ulteriore ricorrenza da festeggiare a novembre”.
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Francesca Ivol