CIVITAVECCHIA – Che le nostre aziende fossero allo stremo non avevamo dubbi. E’ infatti sufficiente leggere qualche numero (Costo di produzione aumentato da 9 a 15,5 milioni tra il 2006 e il 2011, aumento della Tariffa di più del 50%) per rendersi conto che chiunque comprerà il 60% di HCS non avrà vita facile. Se però si vanno a guardare dei semplici fatti di gestione della società c’è da mettersi le mani nei capelli. Spazzatrice rotte da mesi che non si fanno riparare, raccolta differenziata che non riesce a partire perché mancano i mezzi, sembra che ne abbiano addirittura comprato uno sbagliato, e soprattutto una pletora di “Mi manda Gianni” assunti recentemente che non si capisce bene quali mansioni abbiano, a meno che il girare in macchina per Civitavecchia non possa considerarsi un lavoro. Promozioni, superminimi e ruoli di coordinamento a chi non riesce neanche ad accendere un Pc, straordinari decisi dal dipendente con un semplice mi manda…, parenti di consiglieri comunali, divenuti ormai padroncini che oltre a far assumere mogli, figli nipoti ed ex mogli sono dei fannulloni esemplari. Creditori non pagati da mesi e una gestione finanziaria a dir poco imbarazzante. Debiti di ogni tipo con istituti previdenziali ed Erario. E’ del tutto evidente che nonostante i molti manager che si sono succeduti alla guida delle varie società non ce ne è uno che abbia prodotto uno straccio di risultato e che di certo non può essere considerato autorevole dai dipendenti. Dipendenti addolorati per lo stato in cui versa l’azienda, spesso mortificati nella propria professionalità, persone che per anni si sono sacrificate facendo il proprio dovere e che oggi si vedono passere avanti da gente senza arte né parte ma amica di qualcuno che, pur non avendo mai svolto nessun lavoro, diventano responsabili o preposti
Con tali costi e un numero di dipendenti così alto la città dovrebbe brillare e non brilla, il verde pubblico dovrebbe essere il fiore all’occhiello della città e invece non si riesce neanche a piantare un pratino nelle aiuole di Largo D’Ardia o nel giardino davanti al Pincio.
Qualcuno dovrebbe spiegare ai cittadini che pagano la Tia a cosa sono serviti i 6 milioni di euro che Città Pulita spende in più rispetto al 2007.
L’unica risposta del Sindaco è quella che bisogna sbrigarsi a vendere, perché con i bilanci, la prossima primavera verrà fuori ogni cosa. E’ lo stesso Sindaco che ammette: “Bisogna vendere il 60% per evitare il dissesto finanziario …” Quello che non dice è che il dissesto si è concretizzato in questi ultimi 4 anni e mezzo in cui lui e i suoi le hanno gestite.
Marietta Tidei – Consigliere comunale Pd