Città Futura Civitavecchia e Comitato SOLE: “Centrale a gas: forse siamo a un punto di svolta”

CIVITAVECCHIA – Da Città Futura Civitavecchia e Comitato SOLE riceviamo e pubblichiamo:

La battaglia contro la riconversione a gas della centrale di Torre Valdaliga Nord segna indubbiamente un punto importantissimo a favore di quanti lo sostengono da tempo: il gas non serve, bisogna virare decisamente verso le fonti rinnovabili.
Le dichiarazioni di qualche giorno fa dell’AD di Enel Francesco Starace giungono gradite e, per certi versi, anche auspicate: Enel sostanzialmente dichiara di essere aperta a tutte le soluzioni, anche alternative, per Civitavecchia, di non essere particolarmente affezionata alla riconversione a gas in quanto frutto di una decisione subita e di non escludere l’ipotesi che la centrale potrebbe anche non essere riconvertita e rimanere spenta, anche perché le batterie di accumulo, già installate presso l’impianto, non servono alla centrale bensì alla rete: per questo ogni decisione in merito andrà presa con Terna, appunto il gestore delle reti.
Al di là dei tecnicismi, comunque essenziali per giustificare tali affermazioni, si tratta di una vera e propria svolta di politica industriale di Enel e di un elemento forse decisivo per il futuro di Civitavecchia.
Che dire?
Primo: è evidente che ormai è cresciuta la consapevolezza collettiva che le fonti fossili sono da abolire: nonostante le criticità giustamente rilevate, la recente Cop 26 di Glasgow ha certificato questa necessità: la stessa Unione europea non inserirà il gas nella tassonomia, quindi nei finanziamenti; Enel ne sta prendendo atto e, conseguentemente, deve modificare le proprie strategie.
Secondo: la mobilitazione del territorio: sappiamo che fa la differenza, nessuno può più imporre ad un territorio scelte unilaterali che non vuole subire e che ne ipotecano il futuro per molti anni; e qui da noi la mobilitazione c’è stata e c’è ancora, progressivamente tutti gli attori sociali hanno convenuto come la svolta green sia l’unico modo per coniugare ambiente e lavoro: ecco, vogliamo pensare che le dichiarazioni di Starace siano frutto anche di questo fondamentale elemento di pressione.
Terzo: la battaglia continuerà comunque, sappiamo quante contraddizioni e scuole di pensiero esistono in Enel e quante spinte conservative ci sono anche all’interno del Governo e questo ci induce ad andare fino in fondo, soprattutto attraverso la realizzazione dei progetti alternativi già in campo, primo fra tutti l’impianto eolico off shore flottante presentato al Ministero.
In conclusione, ci auguriamo che “la decisione di riconvertire la centrale verso forme più green” (sono esattamente le parole di Starace) abbia un seguito effettivo e che alle parole seguano i fatti. Nonostante qualche uccello del malaugurio lo abbia fatto credere, nessuno ha mai sostenuto che Enel non sia una risorsa per il territorio, ma a patto che interagisca con esso e ne rispetti le legittime aspirazioni.
Intanto, la politica sappia cogliere questa importante novità e provi a condizionare le scelte nel senso desiderato dalla comunità’ che rappresenta. Ne ha il dovere”.

Città Futura
Comitato SOLE