CIVITAVECCHIA – Si infiamma anche in città il dibattito sull’apertura domenicale dei negozi dopo l’intervento del portavoce dell’associazione politica “Meno poltrone più panchine”, Tullio Nunzi, che ha espresso apprezzamento per l’iniziativa promossa dal Ministro Di Majo.
Qualche riserva sulla bontà del provvedimento da parte della CNA locale, che parla di “materia molto delicata, che richiede un confronto, da tenere al più presto, tra il governo e le organizzazioni del settore”.
“L’eventuale riforma deve tenere conto – secondo l’Associazione – delle esigenze delle micro e piccole imprese che nel tempo si sono adeguate alla normativa e hanno investito massicciamente per offrire ai consumatori uno shopping festivo di qualità nelle località turistiche, nei borghi, nei centri urbani pedonalizzati, nei centri commerciali naturali, nelle periferie cittadine, trasformandosi in vero e proprio presidio sociale. Le piccole imprese, anche per contrastare la desertificazione commerciale dei centri cittadini a favore degli insediamenti extraurbani della grande distribuzione organizzata, hanno creato sinergie con altre attività: tipiche, ambulanti, artigianali, artistiche. Inoltre, non potendosi permettere nuove assunzioni, hanno fatto fronte alla concorrenza con un surplus di lavoro soprattutto familiare”.
“Ecco perché – spiega CNA Turismo e Commercio – si ritiene opportuna una verifica dell’attuale disciplina e dei suoi effetti economici e sociali, ma si chiede che l’eventuale riforma punti, prioritariamente, a riequilibrare il rapporto tra grande distribuzione organizzata e piccolo commercio. Il governo deve prevedere interventi mirati a favore di quest’ultimo, ponendo nel contempo – conclude – particolare attenzione ai temi della riqualificazione e della vivibilità dei nostri centri così come dell’accessibilità agli spazi commerciali urbani”.
Molto cauto sull’argomento anche il Presidente cittadino di Confcommercio, Graziano Luciani, comunque favorevole nel complesso ad una rivisitazione delle chiusure domenicali.
“Prima di esprimere giudizi è opportuno leggere con attenzione il testo di legge con sui si vogliono regolamentare le aperture domenicali nel corso dell’anno e le deroghe per quanto riguarda i periodi festivi e le zone turistiche – il suo commento – L’eccessiva liberalizzazione e la deregolamentazione, che solo in teoria doveva produrre benefici per tutti, ha penalizzato gli esercizi commerciali al dettaglio, e soprattutto i negozi di vicinato e le botteghe storiche. Finora nessuno si è mai posto il problema dei tanti posti di lavoro persi quando sono stati autorizzati i grandi centri commerciali a ridosso dei centri cittadini. Di certo, non è solo con la modifica degli orari che si risolvono i problemi. Anche perchè, nel frattempo, le grandi piattaforme globali di e-commerce sarebbero escluse”.
“Auspichiamo interventi complessivi – conclude Luciani – che prevedano anche una riduzione dei costi del lavoro e aumenti dei salari, perché crediamo fermamente che questi 2 strumenti siano fondamentali per il rilancio occupazionale e aumento dei consumi”.