CIVITAVECCHIA – Un tavolo interistituzionale per fare fronte alla crisi economica che sta investendo il territorio di Civitavecchia. Lo chiedono alla Presidente della Regione Renata Polverini, al Presidente della provincia di Roma Nicola Zingaretti e ai Sindaci del comprensorio i sindacati confederali regionali Cgil, Cisl, Uil attraverso una lettera ufficiale in cui sottolineano la situazione sempre più precaria del nostro comprensorio su cui gli effetti della crisi si stanno facendo sentire “in maniera particolarmente acuta e drammatica”.
“Tutte, indistintamente, le imprese, le aziende di media e piccola dimensione sono già ricorse o stanno per ricorrere alla cassa integrazione – affermano nella loro noto unitaria i segretari regionali della triplice Di Berardino, Simeoni, Bertone e Scardaone – Tra queste molte sono a rischio chiusura, fallimento. Insistono, nell’ambito della crisi generale in atto, condizioni specifiche e peculiari dettate da un tessuto produttivo fragile e polverizzato; dall’assenza di strategie di sistema del mondo imprenditoriale. Sono già migliaia i posti di lavoro persi o messi a rischio dalla crisi, che si vanno ad aggiungere alle migliaia, fisiologici, dettati dal ridimensionamento prima e, dall’imminente chiusura adesso, del cantiere della centrale Enel di Torre Valdaliga nord”.
Per Cgil, Cisl e Uil vi è poi la delicata e complessa vicenda della Tirrenia. “Siamo in presenza, in questo comprensorio, ad una vera e propria emergenza sociale che va affrontata con un metodo e con strumenti eccezionali – proseguono – Per questo chiediamo la disponibilità ad aprire un ‘confronto straordinario’ promosso dalle istituzioni con la partecipazione delle parti sociali. Riteniamo, del resto, che il territorio di Civitavecchia, a partire dalla peculiarità e l’importanza strategica del porto, dalla presenza di uno dei poli energetici più importanti di Europa, possa rappresentare, in prospettiva, un formidabile volano di sviluppo per l’intera regione”.