CIVITAVECCHIA – E’ stato un travaglio lungo quello che ha portato ieri pomeriggio i segretari dei partiti e i candidati Sindaci della grande intesa di centro- sinistra alla firma ufficiale del Patto di Coalizione e del Codice Etico per cui si era convocata una cerimonia pubblica nell’aula Comunale Pucci. Ad infiammare gli animi, ritardando di oltre un’ora l’inizio dei lavori, pare sia stato un fantomatico documento, protocollo di un’assemblea svoltasi lo scorso 2 gennaio riguardante questioni programmatiche da attuare post-elezioni: temi quali i criteri di assegnazione degli assessorati, presenti nel citato documento, pare fossero il principale oggetto di disputa all’interno dei singoli partiti. Tuttavia, la questione rimane avvolta in una nebulosa, ed eccezion fatta per qualche voce dissenziente, e per quella certa aria pesante che si respira in una situazione imbarazzante non si riesce a fare chiarezza sull’argomento. Anche perché, seppur alla fine di una estenuante attesa, l’accordo viene finalmente raggiunto e la cerimonia delle firme può avere inizio, in nome di una partecipazione e di un’unità di intenti che, vogliamo sperare, non sia solo apparente. “La discussione è del resto sinonimo di reale democrazia” afferma, quasi a voler placare gli animi, la Presidente della commissione di garanzia Angela Tandurell. E vogliamo crederle, sperando che di costruttiva discussione democratica si tratti. Alla firma del Patto di Coalizione, mirato a garantire “la coesione e l’integrità tra tutti i suoi membri”, segue poi quella del Codice Etico, sottoscritto all’unanimità dai cinque candidati al ruolo di primo cittadino che concorreranno alle primarie del prossimo 28 e 29 gennaio. Il momento della firma è per molti occasione per ribadire la propria dichiarazione programmatica: così, se Guerrini pone l’accento sullo straordinario valore che queste primarie potranno avere in termini di partecipazione della cittadinanza al futuro dell’amministrazione, Luciani si sofferma maggiormente su questioni pratiche che questa coalizione dovrebbe garantire “per attuare una concreta inversione di rotta” rispetto all’amministrazione corrente: temi quali l’impiego di energie sostenibili, la salvaguardia dell’ambiente e l’acqua sono per il candidato di SEL all’ordine del giorno. Per Bonomi la questione fondamentale è il ritorno a quei valori costituzionali che appartengono alla storia condivisa della città; quegli stessi principi che fanno del primo cittadino il leader di una comunità democratica, non già il “capo o capetto” di un sistema clientelistico. “E’ finito il tempo degli uomini della provvidenza”, afferma netto il candidato PRC. Per Petrelli queste primarie rappresentano “un evento epocale nella storia della democrazia cittadina”: ad ognuno il potere di scegliere il proprio candidato, “prendendo in mano il destino della propria città”. Pietro Tidei chiude il cerchio confermando la sua “piena soddisfazione per i presupposti con cui si presenta questa coalizione”, una possibilità concreta per risanare i danni provocati da anni di amministrazione sbagliata. E, in conclusione, l’Onorevole pone di nuovo l’accento sull’unità e la coesione, marchio di fabbrica di un progetto comune che può essere alternativa concreta per il futuro della città. Un’unità di intenti che, è auspicabile, accompagni questa neonata coalizione ben al di là delle imminenti primarie.
Francesca Montanino