Cecchi: “Tante opere pubbliche avviate da Moscherini”

lungoportoCIVITAVECCHIA – “A questa città serve una politica lungimirante e non la miopia dimostrata negli anni passati”. Inizia così l’intervento del consigliere comunale del Pdl Annita Cecchi in risposta alle vicende di questi giorni sul tema Marina. “Questa Amministrazione ha dimostrato finora di avere una visione di sviluppo della città a trecentosessanta gradi. Le polemiche portate avanti in questi giorni sulla Marina – afferma la Cecchi – oltre a farci chiedere da che pulpito provengano, ci interrogano seriamente sul fatto se questi signori ci vedono o fanno finta di non vedere quello che è stato realizzato in città. Sono riusciti, ad esempio, ad accorgersi delle numerose opere pubbliche che sono state avviate dal Sindaco Moscherini? Ricordo ad esempio la progettualità per le Terme, dall’opposizione fortemente osteggiata fino ad arrivare a tentarne un blocco, oppure il Mercato, che sembra ormai indirizzato sulla giusta strada, o il completamento di Lungoporto Gramsci, di Corso Marconi, della Cittadella della Musica, le numerose rotatorie. Oppure – prosegue la Cecchi – si sono accorti, lor signori, del completamento della bretella stradale dell’interporto, della trincea ferroviaria, della messa in sicurezza di Corso Centocelle e di Viale Garibaldi, piazza Calamatta e tanto altro ancora? Sulla Marina – prosegue la Cecchi – vorrei sottolineare come sia uno spazio di enorme attrattiva turistica, data la vicinanza col porto, e anche di importanza per la vivibilità cittadina, soprattutto nel periodo estivo. Coloro che amano questa città o che dicono di amarla, non avrebbero dovuto creare un muro ideologico su questa opera, pregiudicandone l’ultimazione. La città ha bisogno di un suo biglietto da visita. E la Marina è un eccellente biglietto. Ricordo chi, sulla stampa e pubblicamente, definiva i locali di servizio come ‘loculi’. Quindi, mi interrogo come mai su questi ‘loculi’, secondo altri senza alcuna qualità, si sia potuta innescare una così aspra contestazione. Non vorrei – conclude – che fra qualche anno, chi oggi critica l’opera, abbia la bella idea di riesumare questi loculi”.