“C’è chi esulta al capezzale della città”

CIVITAVECCHIA – Sta diventando virale, sulla rete, il servizio di una trasmissione televisiva nazionale che attribuisce a Civitavecchia il triste primato della città italiana che paga le più alte imposte comunali. In verità quel breve filmato evidenzia, purtroppo, anche strade disastrate e degrado che mal si coniugano con una cittadina alla ricerca di una vocazione turistica e crocieristica.
In casa 5 stelle, invece, si finge un tripudio per i successi (!) conseguiti in questi quattro anni di governo, pur sapendo bene che gran parte dei civitavecchiesi sono infuriati proprio per il progressivo peggioramento dei servizi che ci relega a realtà da terzo mondo. Acqua a singhiozzo anche nella stagione invernale, crepacci sulle vie principali, una voragine al centro città che attende una soluzione da più di tre anni, incuria e sporcizia che stridono con l’esercito dei dipendenti delle municipalizzate.
Eppure basta visitare la piattaforma Rousseau, che ha sede legale allo stesso indirizzo della Casaleggio Associati, per leggere quanto i grillini siano orgogliosi dei risultati ottenuti da Cozzolino e dalla sua giunta. Ci vuole davvero una faccia come il travertino per vantarsi di aver abbassato le tasse di 8 euro e mezzo l’anno per ogni famiglia (media di quattro persone) in considerazione delle condizioni in cui ci troviamo.
La convenzione con l’Enel, che aveva i soldi “sporchi di sangue”, la convenzione con l’Autorità Portuale, la cessione del servizio idrico: tutte cose che il Movimento si era impegnato a NON fare e che puntualmente si sono verificate in osservanza del detto latino “pecunia non olet”. Ma facciamo approssimativamente due conti: dalla convenzione Enel, per quanto quell’accordo sia stato salutato con gioia dal colosso energetico per la rinuncia di Cozzolino a 300 milioni di investimenti nell’eolico, arrivano 7 milioni l’anno; dall’Autorità portuale altri 2 milioni l’anno; dalla cessione dell’acqua pubblica più o meno un risparmio di altri 7 milioni l’anno… ma questi soldi dove vanno a finire? Non si potrebbe alleggerire davvero la pressione fiscale? Non si potrebbe restituire alla Città il decoro perduto? Non si potrebbero erogare servizi efficienti?
E perché non si recuperano le somme indebitamente erogate al liquidatore Micchi? Ed è vero che si sta pensando di aumentare i compensi dei vertici delle municipalizzate mentre si pensa di tagliare gli stipendi ai dipendenti? E perché sulla piattaforma Rousseau non si parla di Terme, di zona industriale, di forno crematorio, di Italcementi, di edilizia al collasso, di rilancio dell’interporto… insomma di sviluppo, di lavoro, di ambiente?
Forse invece di esultare i nostri amministratori farebbero meglio a dare le tante risposte che Civitavecchia attende, invano, da quattro anni.

Il gruppo consiliare del Partito Democratico
Marco Piendibene
Paola Rita Stella
Marco Di Gennaro
Mirko Mecozzi