CIVITAVECCHIA – “Se due indizi fanno una prova, come si usa dire in campo giudiziario, allora le recenti decisioni di Enel in merito alla centrale di Torrevaldaliga Nord destano più di una preoccupazione”. Lo sostiene l’Unione sindacale di base Lavoro privato riferendosi alla eventualità di bruciare Cdr da rifiuti nell’impianto a carbone di Civitavecchia. “Al riguardo – afferma il sindacato – già da qualche tempo si era avuto sentore di un cambio di atteggiamento dell’azienda, che, oltre a non intervenire nel dibattito cittadino sviluppatosi sull’argomento, risulta ora concretamente impegnata ad attrezzarsi per un simile scenario. Appare infatti difficile leggere diversamente le due scelte compiute in questi ultimi giorni: da un lato l’affidamento della Linea ambiente all’ing. Malvezzi, neoassunto con specifica esperienza maturata presso un impianto di combustione dei rifiuti, dall’altro la nomina a Direttore di impianto dell’ing. Molina, proveniente dalla centrale a carbone di Fusina dove già da anni si brucia Cdr. Considerando le vigenti autorizzazioni per Torrevaldaliga Nord che escludono decisamente l’utilizzo di altri combustibili, e considerato altresì che il Consiglio Comunale si è più volte espresso contro l’ipotesi di bruciare Cdr nelle centrali, sarebbe bene che il Sindaco chiedesse conto ad Enel di simili scelte. Come sarebbe bene che i cittadini e le forze politiche e sociali avverse ad una simile eventualità iniziassero con forza a far sentire la propria voce”.
La Usb annuncia che farà tutto il possibile per impedire che la centrale di Torrevaldaliga Nord arrivi a bruciare rifiuti e si adopererà affinché maturi tra i lavoratori elettrici la più ampia contrarietà al riguardo.