Caso Luciotti, anche Forza Italia e Fiadel accusano la Lucernoni

CIVITAVECCHIA – Ancora accuse alla Vice Sindaco Daniela Lucernoni sul caso del Sig. Luciotti, costretto a vivere nella sua auto in attesa dell’assegnazione di una casa popolare. Anche il Coordinamento cittadino di Forza Italia, secondo cui la “triste vicenda dello stato di abbandono in cui versa un cittadino civitavecchiese, come d’altronde tanti altri, ha acceso un nuovo agghiacciante faro sulla gestione della cosa pubblica, emergenze sociali comprese, da parte dell’amministrazione”. “La risposta del vicesindaco Lucernoni, in particolare – affermano da FI – dovrebbe essere seguita dalle dimissioni non già da assessore, ma da qualsiasi incarico pubblico. Non si può dire ‘non ti conosco’ a una persona che viene a dipingere una situazione di grave difficoltà. È vero che un soggetto che non ha trovato un posto per sé, difficilmente può essere utile anche agli altri: ma se non il sostegno che un’istituzione dovrebbe dare, almeno quello psicologico e morale non può essere negato. È un aspetto umano che non ha nulla a che fare con le questioni di ‘equità’ e ‘trasparenza’ che l’assessore solleva. Pure perché, guarda caso, la stessa mancanza di sensibilità e predisposizione almeno all’ascolto non viene esercitata nei confronti dei poteri forti, con l’Enel (a proposito il confronto pubblico, non vi abbiamo più sentito….!!!) come con il porto, cui si abbuonano milione e milioni di euro, o con le autorità del Viminale che vengono a chiedere l’adesione allo Sprar in una città dove la disoccupazione è enorme e i servizi a pezzi. Parole dure verso i deboli, cappello in mano davanti ai forti. Lasciamo perdere le incapacità amministrative, la domanda vera a questo punto è un’altra: ma che persone siete?”.
Rincara la dose ol Coordinamento Fiadel Roma Nord: “Il Sig. Luciotti è innanzitutto un cittadino italiano, che ha sempre pagato le tasse, che avrà pure svolto il servizio militare, è incensurato ed ora che è finito nell’indigenza per aver perso il proprio lavoro gli si volta le spalle? Lo si abbandona? Non è possibile non solo crederlo ma neppure pensarlo – affermano dal sindacato – Entrando nel merito del discorso della casa popolare, che sempre dal racconto di Luciotti gli sarebbe stata negata perché si sarebbe rifiutato di trasferirsi con il figlio e la compagna dello stesso in una casa insalubre, mentre la moglie si sarebbe dovuta comunque trasferire in un’altra abitazione, si ricorda all’Assessore che l’articolo 29 della Costituzione della Repubblica Italiana tutela il matrimonio e la sua unità mentre il successivo articolo 31 stabilisce che la Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l’adempimento dei compiti relativi. Pertanto alla luce di quanto sopra è dovere dell’amministrazione comunale garantire un alloggio e fornire un sussidio minimo finalizzato alla sopravvivenza di queste due persone. Ricordo a tutti che in queste situazioni lo Stato c’è e può fare la sua parte se chiamato in causa un cittadino povero ed indigente come il Sig. Luciotti può ricorrere alla tutela legale gratuita fornita dal gratuito patrocinio basta rivolgersi al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Civitavecchia il quale assegnerà, su richiesta del Sig. Luciotti, un legale abilitato a dette procedure. Sul punto la scrivente O.S. si appella al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Civitavecchia perché aiuti il Sig. Luciotti a far valere le proprie ragioni dinanzi all’autorità giudiziaria”.