“Caro Moscherini, perché dovremmo crederle di nuovo?”

CIVITAVECCHIA – Lettera aperta di Vittorio Petrelli al candidato alle regionali nella lista Fratelli d’Italia, Giovanni Moscherini

“Esimio candidato,
non sono assolutamente rimasto meravigliato dalla Sua dichiarazione riguardo la nuova fase del rapporto con l’attuale sindaco, dopo anni di fango e di carte bollate.
In effetti, negli ultimi anni la Politica ci ha abituati ai tripli salti mortali carpiati e più nulla ci stupisce.
Tuttavia, le mie caratteristiche di civico mi portano a non demonizzare l’incontro e il confronto tra due opposte fazioni; l’importante è che questo confronto avvenga in modo trasparente e nell’interesse comune. Nondimeno, visti i recenti trascorsi, sarei curioso di sapere quali argomenti ha usato per aprire questo nuovo corso ed ottenere l’attenzione del primo cittadino considerato che le sue offese, spesso da querela, erano state allargate anche ai familiari stretti.
Questa curiosità è certamente lecita, considerando che lo scrivente, insieme agli esponenti di altre forze politiche che non hanno maturato alcun seggio in consiglio comunale (nonostante abbiano contribuito alla vittoria dello schieramento che governa Palazzo del Pincio) non è più meritevole di appuntamenti né di una convocazione, neppure quando si decidono cambiamenti radicali del programma che era stato sottoscritto da tutti i candidati a Sindaco.
Ben vengano, quindi, le sinergie necessarie a determinare azioni di sviluppo reali per il territorio; tuttavia, ricordiamo perfettamente che Lei, nonostante abbia già avuto l’occasione di incoraggiare tali sinergie, non ha realizzato nulla di concreto durante il suo recente mandato quinquennale.
Perché allora dovremmo stavolta crederle nuovamente?
Oggi, sicuramente, c’è un numero minore di persone che crederebbero alle sue promesse elettorali. Tra loro, quelle centinaia di disoccupati che stanno ancora aspettando la realizzazione dei Suoi piani di sviluppo per il territorio.
Però, nell’ottimismo che contraddistingue noi civici, siamo pronti all’ascolto delle Sue proposte, a patto che Lei sia trasparente con i cittadini, ad esempio, mettendosi in regola con la pubblicità patrimoniale, in applicazione della legge 441/82, che Lei ha apertamente violato durante il Suo mandato e che sta violando tuttora per colpa dell’attuale amministrazione che non ottempera a quanto statuito dalla norma.
Dal canto mio, pur non rivestendo la carica istituzionale, ho già provveduto a mettermi in regola, e invito anche Lei a fare altrettanto, almeno per dare credibilità alla sua candidatura e a quanto vorrà propinarci da quel Tavolo che sembra imminente”.