CIVITAVECCHIA – Botta e risposta tra Unindustria e Minosse sulla vertenza legata al bando Enel per lo scarico del carbone.
Il Presidente locale dell’ente industriale, Stefano Cenci, si schiera infatti a sostegno dell’Enel, giudicando “non motivate” le attuali tensioni. “Come sistema imprenditoriale – afferma – siamo sempre stati a favore delle procedure di gara, perché in un mercato sano stimolano e rendono possibile la competitività e la crescita delle nostre aziende. Allo stesso modo riteniamo essenziali la legalità, la professionalità e l’affidabilità come valori d’impresa, irrinunciabili e imprescindibili in qualunque settore”.
“Riteniamo – continua Stefano Cenci – che non siano quelle a cui assistiamo le modalità per discutere delle conformità legali delle procedure, né ci sembra il momento di fare processi mediatici o strumentalismi vari nei confronti di nessuno. Ciò che auspichiamo, come Unindustria, è che nel territorio siano indette gare, che rappresentano in ogni caso opportunità di rafforzamento e crescita imprenditoriale, e che queste possano essere vinte da imprese locali non per un fatto geografico ma per merito. Siamo peraltro convinti della competenza delle nostre imprese che non debbono temere la competizione, che anzi è uno strumento di legittimazione e di rafforzamento aziendale, avendo le stesse dimostrato in più di un’occasione di rappresentare esempi di successo e un punto di riferimento sia nell’ambito portuale che al di fuori di esso”.
Immediata la replica della società Minosse, che si dice “esterrefatta e soprattutto tradita dalle parole del signor Cenci”.
“Come associati – afferma una nota della società – siamo sempre stati, credendoci fortemente, parte attiva di Unindustria ed il comunicato di ieri forse ci ha fatto capire che siamo sempre stati presi in giro. Il buon Cenci dovrebbe sapere, anzi sa benissimo, qual è la realtà della situazione e soprattutto gli strani coinvolgimenti che si celano dietro la gara illegittima che ENEL ha indetto per lo scarico del carbone sulla banchina pubblica in concessione nel porto di Civitavecchia. Cenci dovrebbe spiegare pubblicamente come fa a difendere le gare di ENEL che nulla hanno a che vedere con la competitività ma sono soltanto gare al massimo ribasso per tagliare il costo del lavoro favorendo imprese forestiere. Gare che mettono in crisi le aziende locali sia dal punto di vista imprenditoriale sia occupazionale e gli ultimi licenziamenti ne sono solo l’ultimo esempio. Gare che dentro la centrale sono in deroga al Codice degli appalti, mentre dentro il porto sono contro la Legge n.84/94. Ce lo spieghi, Cenci, come fa a difendere l’indifendibile”.
“Capiamo che ENEL sia molto forte politicamente all’interno di UnIndustria – prosegue la nota – ma Cenci non dovrebbe comportarsi come un pavido novello ‘Don Abbondio’, piuttosto dovrebbe rappresentare le istanze di tutti i suoi associati e non solo di quelli potenti. Dovevamo essere tutelati come associati ed invece l’unica vera difesa ricevuta è stata da parte di ANCIP (Associazione Nazionale Compagnie e Imprese Portuali) alla quale ci affilieremo la prossima settimana. Ovviamente speriamo in una presa di posizione chiara e netta dai vertici di Unindustria, affinché sconfessino le dichiarazioni del rappresentante locale. In caso contrario la società Minosse abbandonerà Unindustria invitando anche tante altre piccole e medie imprese a seguirci”.