CIVITAVECCHIA – Molto diplomatica e burocratese la replica di Hcs tant’è che conferma le nostre perplessità. Vediamo quali.
L’art.18 della legge 133/’08 stabilisce l’obbligo da parte delle società dei comuni dell’ adozione “di criteri e modalità per il reclutamento del personale e per il conferimento di incarichi”. Tali criteri e modalità avrebbero dovuto costituire un Regolamento per il reclutamento del personale che avrebbe dovuto essere adottato e pubblicizzato, anche sul sito dell’azienda, nonchè su quello del Comune come è buona abitudine di quei comuni virtuosi(vedasi Perugia – osservatorio servizi pubblici locali – www.comune.perugia.it/canale.asp?id=6266 ); adozione che doveva essere operata prima di quelle selezioni per confutare tutti i dubbi e perplessità che sono rimasti sul tappeto anche dopo la replica dell’azienda e che trovano conferma anche dall’esito finale di quelle selezioni.
Se la direzione pensa che i civitavecchiesi hanno l’anello al naso si sbaglia di grosso. Sono i 1000 partecipanti al concorso pubblico indetto dal Comune, per la stessa qualifica, ed anche nello stesso periodo, per impiegato amministrativo che sconfessano le tesi di HCS circa l’” adeguata pubblicità della selezione”, selezione che ha raggiunto un numero di solo sei aspiranti, per un’offerta di 3 posti, se consideriamo anche quelli di collaboratore tecnico. Una percentuale da favola considerato i tempi. Il sito è conosciuto agli addetti ai lavori, agli operatori del settore ed a tutte quelle aziende del settore che possono offrire prestazioni di lavori non certo ai soggetti che potrebbero partecipare per la selezione di personale. Provate a chiedere informazioni ad un motore di ricerca qualsiasi riguardo la conoscenza dell’indirizzo del sito di Hcs: il risultato non è così scontato.
Desta preoccupazione inoltre l’affermazione gratuita (della serie “excusatio non petita accusatio manifesta”) sulla quale la Direzione stranamente si è voluta soffermare circa il rispetto del Decreto Legge 78/2010 – misure urgenti per il contenimento della spesa pubblica. Sarebbe interessante trovare conferma in una documentazione ufficiale ed istituzionale, sarebbe altrettanto interessante conoscere se è rispettato il rapporto che la normativa impone al di sotto del 50% tra spese di personale e quella della spesa corrente.
Altra questione interessante rappresenta la conoscenza della selezione dei farmacisti indetta e pubblicata, sul sito, nello stesso periodo per la quale ho realizzato un’interrogazione della quale non ho avuto ancora riscontro.
Rimane altrettanto sconcertante che da palazzo del Pincio nessuna forza politica di maggioranza abbia sentito l’esigenza di manifestare il dissenso o quanto meno di prendere le distanze. Quale sviluppo può scaturire da una politica le cui posizioni sono vincolate da interessi di parte o di mera convenienza personale?
Vittorio Petrelli – Consigliere comunale Italia dei Valori