“Cara Enel, basta, volta pagina: veramente!”

CIVITAVECCHIA – Dalla Rete delle associazioni di Civitavecchia per il no all’impianto di pescicolutura alla Frasca riceviamo e pubblichiamo:

“Con un tempismo straordinario e, al tempo stesso preoccupante, visto che solo due giorni fa esultavamo del fatto che la nostra Costituzione si fosse impreziosita di due articoli a tutela dell’ambiente, ci troviamo nuovamente a fare i conti con un problema che interessa e che minaccia la nostra costa e il nostro mare.
Apprendiamo dell’istanza dell’Enel, inoltrata alla competente Autorità di Sistema Portuale di Civitavecchia, per la modifica della concessione, a suo tempo richiesta, per le attività industriali legate alla centrale, al fine di consentire “l’adeguamento di un esistente “porticciolo…” “…per la realizzazione di un impianto di allevamento ittico in gabbie galleggianti” che verrà parzialmente gestito da Società Cooperativa Agricola Civita Ittica a. r.l.
Di nuovo l’ENEL, di nuovo noi, le nostre vite, i nostri luoghi, i nostri progetti, le nostre speranze per il futuro in mano all’ENEL.
L’Enel che già da anni decide il colore e il sapore dell’aria che respiriamo.
L’Enel che decide chi lavora e chi no.
L’Enel che con le sue opere compensatorie decide dove regalare parchi e aree giochi.
L’Enel che incombe e sostiene la mediocrità delle scelte e delle strategie imprenditoriali intraprese nella nostra città e del nostro comprensorio.
L’Enel che decide sulla nostra aspettativa di vita e quella dei nostri figli perché tutti noi ci siamo purtroppo abituati all’idea che a CIVITAVECCHIA è sempre più raro invecchiare.
L’ Enel che ha deciso di sostenere la tesi che l’impianto di pescicoltura sarà un’altra fonte occupazionale del nostro territorio; che un impianto di 150 ettari non è un’industria inquinante o se lo è, a noi non farà poi così tanto male, ma creerà posti di lavoro e saremo tutti più ricchi e più felici.
In queste decisioni, come le altre già prese nel passato, l’Enel non è stata da sola: la decisione è stata presa anche dalle Istituzioni come la Regione Lazio, rappresentanti di Enti coinvolti al rilascio di un parere autorizzativo: l’hanno deciso “tutti” tranne i cittadini, i diretti interessati, che non sono stati mai coinvolti ad esprimersi prima della “fine dei lavori”.
Cara Enel, cara Regione, care Istituzioni ed Enti, come cittadini, vi rammentiamo che proprio lo scorso 9 febbraio, il Parlamento della Repubblica Italiana si è espressa ed ha dichiarato che:
Art 9: La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni. la legge dello stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali»
Cara Enel, e tu…? quale di questi aspetti hai tutelato in questi anni sul nostro territorio? Cosa di ciò tutelerai da adesso in poi, visto che è la Repubblica Italiana, della quale facciamo parte anche noi , cittadini di CIvitavecchia, ad importelo?
La più ovvia delle banalità: Lo sai che un impianto di pescicoltura, ad esempio, è in netto contrasto con la biodiversità marina, biodiversità di cui è ricco il nostro litorale, la nostra area SIC, la nostra posidonia, la NOSTRA Frasca?
Art. 41: L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana, ALLA SALUTE, ALL’AMBIENTE. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali E AMBIENTALI».
Cara Enel, ti invitiamo a fare una serena e coscienziosa valutazione di quanto attuato nel corso della tua presenza PLURIDECENNALE sul nostro territorio e a confermarci che l’attività svolta fino ad oggi non ha recato danno alla nostra salute e danno al nostro ambiente.
Esigiamo e MERITIAMO una risposta.
NOI, in qualità di vittime già lese, offese, violate, sacrificate e sofferenti ti lanciamo una proposta: l’adeguamento del porticciolo esistente (e concesso a te per svolgere le tue attività di approvvigionamento e di smaltimento del carbone!) includilo in una tua ennesima opera di compensazione a beneficio della città e non di una società che andrebbe a creare l’ennesima fonte di inquinamento. Realizza ad esempio uno scalo di alaggio a beneficio dei diportisti civitavecchiesi; realizza un molo ad uso delle associazioni che da anni a titolo gratuito e in modo volontaristico si occupano dei più deboli, dei disagiati, dei malati, impegnandosi in attività che hanno a che fare con il mare: perché il mare, soprattutto quello pulito, DEVE essere di tutti.
Cara Enel, basta, volta pagina: veramente!”

RETE DELLE ASSOCIAZIONI di CIVITAVECCHIA per il NO ALL’IMPIANTO DI PESCICOLUTURA ALLA FRASCA