Camera iperbarica: appello ai sindaci del comprensorio

CIVITAVECCHIA – Un appello ai sindaci del comprensorio affinché si attivino sinergicamente per il ripristino della camera iperbarica a Civitavecchia. E’ quello rivolto attraverso una lettera ai sindaci Ernesto Tedesco (Civitavecchia), Pietro Tidei (Santa Marinella), Alessandro Giulivi (Tarquinia), Antonio Pasquini (Allumiere), Luigi Landi (Tolfa) e Maurizio Testa (Monte Romano) da Gianfranco Forno, Presidente dall’Associazione “Francesco Forno”. Di seguito il testo integrale della lettera inviata ai sei primi cittadini.

“Ho letto alcuni giorni fa sugli organi di stampa del nostro Comprensorio di un Vostro incontro a Civitavecchia per far ripartire un’azione comprensoriale, su più livelli, per dare una voce unica al territorio.
I temi di questa azione comune spaziano dall’ambiente alla cultura, al turismo, alle infrastrutture.
A mio modo di vedere potrebbe comprendere anche la sanità.
E’ per questo che allego alla presente, sollecitando il vostro comune interesse, una breve relazione sulla camera iperbarica, attualmente situata nella zona artigianale dl porto di Civitavecchia e che dal dicembre 2010 non si riesce a riaprire malgrado le iniziative al riguardo svolte dalla nostra Associazione ed al rischio che venga smontata in quanto, sembrerebbe incompatibile la sua presenza in area demaniale.
Già durante la campagna elettorale per Civitavecchia, di questa problematica sono stati interessati i candidati a Sindaco e le forze politiche e civili che hanno dato vita al nuovo Consiglio Comunale ed alla nuova Giunta chiamati a gestire Civitavecchia.
Ho già suggerito una possibile soluzione per l’eventuale trasferimento della struttura dal porto alla ex area R.F.I., con la cui società il Comune di Civitavecchia ha un accordo di programma, confermata anche ufficialmente dal Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei.
Oggi, ritengo corretto fare anche una ulteriore proposta, visto che a suo tempo, l’ing. Ievolella, già responsabile tecnico dell’Autority e Segretario Generale della stessa (recentemente scomparso) aveva effettuato il trasferimento della camera iperbarica, nell’area in cui si trova ora per la facilità di accesso dalla via Aurelia (a lato dell’attuale struttura) e dal porto. Se veramente la struttura non può stare più in area demaniale, si potrebbe valutare di sdemanializzare tale area e lasciarla in loco.
La nostra Associazione è disponibile a qualunque soluzione, purché si giunga alla riapertura di questa importante struttura.
Mi auguro da parte Vostra un reale interesse su questo argomento di capitale importanza per la salute nel nostro territorio”.

Gianfranco Forno