Attig: “Non è vero che i servizi di Hcs non si possono accorpare”

CIVITAVECCHIA – “I delegati alle partecipate del Sindaco Cozzolino, incapaci e privi di cultura giuridica. Non conoscono neppure le basi fondamentali del Testo unico degli Enti locali”. Lo afferma la segreteria dell’Ugl territoriale Fabiana Attig, secondo cui la delibera n. 5 in approvazione al prossimo consiglio comunale “è solo una grossa perdita di tempo in antitesi con la normativa vigente e dimostra tutti i limiti del governo cittadino”.
“L’assessore Savignani e il Consigliere Pucci perseverano nella loro ignoranza – spiega la Attig – Non è assolutamente vero che la legge impedisce l’accorpamento dei servizi di HCS in C.I Civitavecchia infrastrutture, la modifica dell’art.113 Legge 267/2000 – Gestione delle rete ed erogazione dei servizi pubblici di rilevanza economica dice chiaramente nel comma 5 ‘ la gestione delle rete e dei servizi, separata o integrata con l’erogazione dei servizi, non sia stata affidata con gara ad evidenza pubblica, i soggetti gestori (il Comune) di cui ai precedenti commi provvedono all’esecuzione dei lavori comunque connessi alla gestione della rete esclusivamente mediante contratti di appalto o di concessione di lavori pubblici, aggiudicati a seguito di procedure di evidenza pubblica, ovvero in economia…’ Dunque, la disattenta preparazione giuridica sulla riforma delle Società Partecipate da parte dell’assessore Savignani e il suo conseguente immobilismo, ha comportato, ad oggi, un danno economico certificato di 2.4 milioni di euro. Somma preventivata nel piano di ristrutturazione commissariale, nella nuova congruità dei servizi al 31/12/2013. Pucci non spiega in che modo intente efficientare i servizi. La delibera n.5 è priva di indirizzo politico, non ci sono le linee di un piano industriale, non ci sono le garanzie di come mantenere i servizi, non si capisce come si intende reperire la liquidità”.
“Quello che si evince in maniera forte e chiara – prosegue – è la codardia di un governo incapace di assumersi la responsabilità della decisione, quindi scaricano il barile sul Liquidatore, al quale chiedono di individuare e adottare misure di razionalizzazione sulla pianta organica! Come può un liquidatore, che di legge deve applicare gli indirizzi politici, stabilire lui il contenimento dei livelli occupazionali, la riduzione dell’orario di lavoro e il reperimento delle risorse? Purtroppo ancora una volta registriamo a distanza orami di 10 mesi il nulla totale. Non possiamo che esprimere fortissima preoccupazione per la piega che l’intera vicenda sta assumendo, questo atteggiamento di chiusura al confronto, presuntuoso e arrogante del tutto ingiustificato, rischia di trascinare nel baratro non soltanto la holding Hcs, ma l’intero comune. Questa organizzazione invita l’amministrazione a ritirare la delibera n. 5 e di riprendere il dialogo con le OO.SS. gli effetti devastanti circa il fallimento delle partecipate si rifletterà inevitabilmente sul Comune unico socio proprietario al 100% e unico soggetto solvibile”.