Arsenico, il Comune risponde ai Consumatori

FontanellaCIVITAVECCHIA – Allo scorso summit sulla presenza di arsenico nell’acqua di Civitavecchia l’Associazione dei Consumatori aveva partecipato portando all’attenzione dell’assessore Campodonico alcune proposte della cittadinanza, tra cui le “fontanelle certificate” e girando al Comune le domande pervenute dalla popolazione attraverso un apposito osservatorio aperto sul sito dell’associazione. Le risposte a queste domande sono arrivate lo scorso martedì 11 gennaio, un po’ in ritardo a causa delle emergenze idriche degli ultimi mesi, come la rottura della conduttura che ha lasciato mezza città senza acqua corrente. L’interesse primario dell’Associazione è quello di dare alle persone la certezza che il problema dell’arsenico sia stato seguito con la dovuta attenzione e la prova che così è stato, evidenzia, sta nel fatto che, attualmente, l’acqua del comune di Civitavecchia è perfettamente potabile quasi ovunque; si registrano limitazioni solo nelle zone servite dall’acquedotto Medio Tirreno + SIIT, che presenta valori superiori ai 10 microgrammi/litro, ma inferiori ai 20 che richiederebbero un’ordinanza di non potabilità. Nelle zone Borgata Aurelia – Agricasa, Carcere Aurelia, Zona Ente Maremma – Pantano – S.Agostino, La Scaglia, Enel – Area Portuale – Zona Industriale, Cimitero Vecchio, Punton dei Rocchi – S.Lucia – Cimitero Nuovo è invece fatto “divieto di uso potabile e di consumo (reidratazione e ricostituzione alimenti: preparazione biberon, the, minestrine ecc.) per i bambini di età inferiore a tre anni e per le gestanti” secondo una recente informativa del Comune. L’Associazione ribadisce la propria funzione di “Ente esponenziale posto a tutela del consumatore” prendendo le distanze dall’accusa del Sindaco di essere “un nemico che agisce sotto la regia di qualcuno” e proponendo a Moscherini: “che ci inviti per un caffè Sindaco, se proprio non vuole convocarci formalmente. Noi cerchiamo un dialogo ed un confronto, anche forte, ma costruttivo e nell’interesse dei Cittadini. Lei?” Con questa provocazione ancora in sospeso, l’Associazione dei Consumatori ha pubblicato sul proprio sito le risposte del Comune alle domande della popolazione sulla situazione idrica civitavecchiese, chiarendo per esempio che ci sono cinque acquedotti in fornitura “in quanto Civitavecchia non dispone di fonti proprie, se non in piccola parte per quanto riguarda l’Acquedotto dell’Oriolo, ma prende acqua dall’esterno a mezzo appunto delle forniture di HCS, Consorzio Medio Tirreno, SIIT, Acea e nessuno di loro singolarmente avrebbe la portata sufficiente per servire tutta la città”. Specificando che il “monitoraggio della qualità delle acque viene eseguito con regolarità sia dal comune ma soprattutto dalla autorità sanitaria Asl”, dichiarando responsabilità dell’Ufficio tributi il mancato censimento di tutte le utenze di consumo acqua e il fatto che siano anni che non si riscuotono le bollette, oppure ancora spiegando a chi  chiedeva un perché al degrado, alla sporcizia e alla mancanza di manutenzione delle fontanelle di Civitavecchia che a causa della “cronica carenza di fondi in cui versano le casse degli enti locali si preferisce dare priorità alle riparazioni sulla rete oppure ad altre attività quali le analisi sulla qualità”. Molte altre dettagliate risposte sono visionabili sul sito dell’Associazione che, in questo modo, ha già iniziato ad adoperarsi per la finalità della diciassettesima domanda: “perché non si fa comunicazione per un consumo responsabile dell’acqua?” a cui il Comune ha risposto: “Premesso che l’idea è buona, si auspica che anche le associazioni di consumatori possano fornire un valido supporto in tal senso. Questo potrebbe essere esteso anche agli organi di stampa e ci impegneremo perché ciò avvenga”. E’ auspicabile allora che questo sia un punto saldo nella politica dell’amministrazione comunale civitavecchiese e non si limiti ad un unico episodio dovuto ad un momentaneo eccesso di zelo.