Arsenico. “Grassi mente sapendo di mentire”

RubinettoCIVITAVECCHIA – “Mente sapendo di mentire Franco Grassi”. Ne è convinta Futuro e Libertà che si inserisce nel dibattito politico sui livelli di arsenico nell’acqua cittadina contestando le dichiarazioni di ieri del Presidente del Consorzio Medio Tirreno. “Mente – affermano i rappresentanti locali di Fli – perché sa perfettamente che il livello di 20 ml di cui lui parla sono semplicemente una questione straordinaria, approvata all’Unione Europea per l’appunto in via straordinaria per la seconda volta e non è quindi l’ordinaria misura da non superare per quanto riguarda l’Arsenico. Mente perché il livello ordinario è di 10 ml e se afferma lui stesso che è ad 11 vuol dire che comunque è sopra la norma”.
Ma critiche vengono espresse anche all’indirizzo del Sindaco Moscherini. “Ha avuto tre anni di tempo per risolvere una difficoltà che ora è diventata vitale – proseguono da Fli – Ad esempio, posizionando degli idonei sistemi di filtraggio per abbassare la presenza di arsenico. Ma vi pare che poteva interessarsi di una banale opera di manutenzione che non porta profitto e inavvertibile dall’utenza? Meglio sperperare i soldi in visibili opere faraoniche e scenografiche, specchio per le allodole, che richiedono tanti tanti soldi. Ma soprattutto ha disatteso il crono programma di ristrutturazione e l’abbattimento della tossicità, imposto dalla UE che prevedeva per Civitavecchia una fase dal 2010 al 2012 e nello specifico: Istallazione sistema di trattamento e connessione e miscelazione delle acque. La prima fase, pianificazione e assegnazione lavori e inizio lavori doveva essere attuata nel periodo gennaio–giugno 2010. La realizzazione, verifica e funzionamento a regime dal maggio 2010 al dicembre 2012. Chiediamo al Presidente Grassi se è mai stato fatto nulla di tutto questo che è riscontrabile dalla documentazione della Ue. E’ stato fatto nulla per tutelare il bene e la salute dei cittadini di Civitavecchia?”:
Quello che chiede Futuro e Libertà, in conclusione, è “sapere se l’acqua che esce dai nostri rubinetti è potabile o meno, e per potabile vogliamo sapere se è al di sotto dei 10 ml. E non sopra o minore di 20 ml come dice Grassi perché ormai quella deroga non è più in vigore. Vogliamo sapere se i nostri figli e noi siamo a rischio di cancro. E non siamo esagerati e non gettiamo nel panico nessuno perché in questo caso carta canta ed è carta dell’Unione Europea. Quindi vogliamo sapere altrimenti andremo direttamente alla Procura della Repubblica. Ma sarà forse per questo che il Pincio vuole esternalizzare l’approvvigionamento idrico della città ad Acea Ato 2?”.