Aria scadente. Per Coleine è colpa dello scirocco, Manuedda: “Dimettiti”

display inquinamentoCIVITAVECCHIA – Qualità dell’aria scadente per l’intera giornata di lunedì scorso su tutto il territorio, ad eccezione di Tolfa ed Allumiere. E’ l’annuncio del Presidente dell’Osservatorio Ambientale Manrico Coleine per quanto moltissimi cittadini già da diversi giorni, avendo notato i display delle varie centraline posizionate sul territorio, se ne fosse accorti. Troppo Pm10 nell’aria il responso delle centraline di Tarquinia, Monte Romano, S. Agostino, Fiumaretta, Faro, Aurelia, S. Gordiano, Campo dell’Oro e S. Severa, così come della centralina dell’Arpa al Parco della Resistenza. A causare lo sforamento, secondo Coleine, la presenza di venti di scirocco provenienti dall’Africa con il loro carico di sabbia, così come anticipato dal Centro regionale della qualità dell’aria dell’Arpa Lazio che, nel bollettino previsionale quotidiano per il 14 marzo aveva per l’appunto previsto “l’influenza di eventi di trasporto da lunga distanza di Pm10 provenienti dalle regioni nord africane”. Nessuno sforamento si sarebbe registrato circa la presenza di Pm 2,5 e altri inquinanti monitorati. “Nonostante questo – sottolinea Coleine – il Consorzio ha immediatamente provveduto a richiedere all’Arpa Lazio la valutazione di quanto rilevato alla luce dei dati registrati dall’intera Rete regionale e dei dati meteorologici più specifici in loro possesso, per meglio comprendere le dinamiche del fenomeno. Tutto ciò a conferma e garanzia del buon funzionamento delle Reti di rilevamento della qualità dell’aria presenti sul territorio”.
Una rassicurazione che non piace per nulla al Consigliere comunale Alessandro Manuedda, secondo cui gli sforamenti di Pm10 si sarebbero registrati anche per l’intera giornata di martedì, interessando anche i Comuni di Tolfa e Allumiere; e secondo cui l’assenza di superamenti dei limiti per il Pm 2,5 sarebbe invece tutta dimostrare  “non essendo installati sul nostro territorio rilevatori per questo tipo di inquinante.
“Nelle giornate di lunedì e martedì, dunque – afferma il Consigliere dei Verdi  abbiamo respirato aria malsana, come accade spesso, del resto, ma con l’unica differenza che stavolta risulta da qualche parte. Una situazione in cui, per usare le parole dell’Arpa, ‘aumenta la probabilità di accusare sintomi per i soggetti particolarmente sensibili. Anche gli adulti sani possono manifestare difficoltà respiratorie e cardiache, soprattutto durante attività fisiche intense e prolungate all’aperto’. Se invece vogliamo seguire la definizione di qualità dell’aria “scadente”, usata dal consorzio del dott. Coleine, il concetto non cambia: ‘Tutti possono cominciare ad avvertire effetti sulla salute. I membri dei gruppi sensibili possono invece avvertire effetti più seri’. Chiarito che per ‘soggetti sensibili’ si intendono le persone anziane, quelle con malattie cardiocircolatorie e polmonari, i neonati e i bambini, a Civitavecchia, nelle giornate di lunedì e martedì siamo stati tutti esposti a rischi o ad effetti negativi sulla salute senza essere avvertiti in tempo utile. Licenziare, a due giorni di distanza, un comunicato come quello del dott. Coleine, equivale a rivolgersi a un cadavere dicendo: a proposito! L’altro ieri ti hanno sparato in fronte, ma non ti preoccupare… Adesso ce ne siamo accorti”.
Secondo Manuedda, “preso atto dell’irreparabile ritardo, il signor Coleine, come medico prima che come presidente del consorzio finanziato dall’Enel, avrebbe fatto meglio a rimanere in silenzio e, magari, anche se ormai si tratta di una pratica mitologica, rassegnare le dimissioni. Al contrario, solo dopo che le foto dei pannelli che definivano ‘scadente’ l’aria già respirata hanno iniziato a circolare su internet, il dott. Coleine ha ritenuto doveroso intervenire, rispolverando, è proprio il caso di dirlo, la leggendaria teoria della sabbia del Sahara portata nei nostri polmoni e, soprattutto, nelle centraline dal provvidenziale scirocco”.
Aggravante censurabile, inoltre, per Manuedda è rappresentata dal fatto che il fenomeno, come confermato dallo stesso Coleine, era stato previsto dall’Arpa, “senza che per questo abbia sentito il
bisogno di avvisare la popolazione in anticipo”. Così come ritiene del tutto inverosimile che a causare lo sforamento di Pm10 sia stata la sabbia portata dallo scirocco africano, se è vero che “la
stessa situazione, se non peggiore, si può riscontrare, ad esempio, per il 2010, nelle date del 13 e 14 giugno, 26 marzo e 19 febbraio, senza che le nostre centraline abbiano mai registrato un superamento dei limiti di Pm10”. “Escluso, quindi, che le polveri provenienti dall’Africa abbiano causato lo schifo che ci siamo respirati, sarebbe giusto trovare le cause. Mi sembra chiaro che non potrà essere il consorzio presieduto dal dott. Coleine a farlo e, probabilmente, neanche l’Arpa, che si può annoverare tra i sostenitori della prima ora della ‘pista africana’ e per la quale
a Civitavecchia l’aria è invidiabile, come dimostra l’inesorabile centralina del Parco della Resistenza, che nel 2010, in una città di 50.000 abitanti con il suo traffico veicolare e un’autostrada, due centrali termoelettriche di cui una a carbone e un porto che inquina come una centrale, ha registrato 0 (zero) superamenti del limite per il Pm10”.
Ironica la sua conclusione: “Temo che quello del 14 e 15 marzo 2011 sarà l’ennesimo delitto perfetto, anche se, considerato che il traffico non è stato più intenso del solito, non c’è stato un gran premio di Formula Uno, le navi da crociera non sono ancora arrivate, il cementificio dovrebbe essere spento, non ci sono stati incendi, la soluzione sembra proprio a portata di mano. Potrebbero essere le centrali, magari quella a carbone… Ma no, è impossibile… Quelle emettono condensa dal vago profumo di violetta. Ma allora, non rimangono che i caminetti a legna…”