CIVITAVECCHIA – Unione Popolare Alto Lazio invita tutti i cittadini a partecipare alla “Fiaccolata per la pace” promossa dall’ANPI, che si terrà a Civitavecchia, a Largo Monsignor d’Ardia alle ore 18,30 il giorno 24 febbraio.
“La guerra tra Russia ed Ucraina, iniziata nel 2014 in Donbass – si legge in una nota di Unione Popolare – dura in realtà da ben 11 anni ed è stata a lungo ignorata dai paesi europei. Gli accordi di Minsk del 2014, i quali prevedevano una sostanziale autonomia del Donbass ed un’Ucraina fuori dalla NATO, sono stati lasciati cadere ma rimangono un punto di partenza fondamentale per riaprire il tavolo del cessate il fuoco. L’imperialismo di Putin e il sostegno militare all’Ucraina fino alla sconfitta militare della Russia, perseguito dalla NATO e ribadito con veemenza il 15 febbraio a Monaco, stanno provocando una escalation del conflitto di cui non si vede la fine. Gli arsenali delle nazioni europee schierate con la NATO, che da un anno sostengono militarmente l’Ucraina, si stanno svuotando e le pressioni statunitensi sui governi europei per l’aumento delle spese militari sono fortissimi. L’Italia spende attualmente l’1,3% del suo PIL in armamenti, 26 miliardi di euro, ma la richiesta è che questa spesa salga al 2 %. Per poter sostenere lo sforzo bellico si dovrebbe passare ad una vera e propria economia di guerra, cosa che in parte sta già accadendo. Le sanzioni economiche, oltre ad aver già fortemente danneggiano l’economia dei paesi europei, mirano a sostituire la dipendenza energetica dalla russa con quella dagli USA”.
“Tutto questo – prosegue la nota – avviene nel completo silenzio e gelo diplomatico: la Comunità Europea, così profondamente e drammaticamente coinvolta nel conflitto, non ha avviato nessun tipo di strada negoziale per un cessate il fuoco, interpretando la sua appartenenza all’alleanza atlantica come supina obbedienza. I valori di democrazia e libertà che ci si illude di difendere con le armi sembrano non avere cittadinanza nell’assemblea dei membri NATO, che parla sempre con un’unica voce priva di contraddittorio e di un serio confronto tra libere comunità nazionali. Comportarsi da silenti esecutori non contribuisce in nessun modo al rafforzamento di un confronto democratico su un tema fondamentale come quello della guerra, la quale sta di fatto minando la democrazia nei paesi europei in cui l’opinione pubblica è di fatto silenziata. Unione Popolare è fermamente contraria all’invio delle armi ed alle sanzioni economiche, nella convinzione che tali decisioni non solo non portino ad alcuna soluzione ma accrescano l’intensità del conflitto e fomentino il nazionalismo di Putin, rendendo plausibile il rischio del ricorso alle armi atomiche. La maggioranza dell’opinione pubblica è contraria all’invio delle armi in assenza della costruzione di accordi di pace, accordi che la NATO potrebbe avviare immediatamente fermando la sua espansione verso est e garantendo alla Russia una fascia di sicurezza”.
“Tutti i cittadini contrari alla guerra – conclude Unione Popolare – dovrebbero far sentire la loro voce ai rispettivi governi, i quali dovrebbero operare per il benessere e la sicurezza della comunità che rappresentano evitando il rischio altissimo che il mondo precipiti in un conflitto nucleare. La sicurezza non sarà mai raggiunta aumentando le spese militari ma costruendo la pace. L’Italia, protesa verso il Mediterraneo, membro della NATO e fondatore della Comunità Europea, potrebbe rivolgersi alle superpotenze facendo proprie le sagge parole di Papa Francesco, unica voce instancabilmente a sostegno della pace. La guerra Russo-Ucraina ci coinvolge drammaticamente e sta rischiando di compromettere inesorabilmente il futuro. Negoziati subito, prima che sia troppo tardi”.