“Appalto pulizie, condizioni inaccettabili”

CIVITAVECCHIA – La scrivente organizzazione ha dato mandato al proprio ufficio legale di depositare l’impugnativa che dimostra in passaggio di cantiere in continuità del precedente. Questo al fine di ottenere, visto che il Comune in tutto ciò è latitante, la continuità ed il mantenimento diritti in precedenza per tutto il personale. Contestualmente l’UGL si è attivata presso la Corte di Appello per lo sblocco degli insoluti ancora in capo ad Helyos/ Unilabor, blocco questo, dovuto grazie alle errate indicazioni che lo stesso Comune aveva fornito in sede di gara e per le quali i lavoratori già a partire dalla prossima settimana si vedranno, a scaglioni, versare sul conto l’ultima mensilità di marzo e a Seguire il TFR. E’ del tutto evidente che le molteplici chiacchiere artatamente costruite introno alla scrivente sigla sindacale rimangono confinate al becerume che le ha create. abbiamo agito sempre per la correttezza di tutti i lavoratori a partire da quelli con priorità cliniche gravi, come del resto fatto prima di noi, giustamente, anche da altre sigle.
A fronte di ciò è ovvio che, le dichiarazioni rilasciate da Comune in merito all’appalto delle Pulizie dove lo stesso riconosce solo e soltanto l’ATI come interlocutore ci lasciano alquanto sbalorditi. Questa è la dimostrazione che chi dovrebbe tutelare la regolarità di esecuzione dei servizi in essere, non ha la benché minima cognizione di cosa stia parlando. L’ATI (associazione temporanea di imprese), è l’istituto mediante il quale un’impresa, che non dispone in misura sufficiente dei requisiti tecnici o economici, necessari per partecipare ad una determinata gara d’appalto, si associa ad altre imprese per incrementare i propri requisiti di qualificazione, in vista della partecipazione alla specifica gara. E’ il mandatario semmai L’interlocutore del Comune, in questo caso il Consorzio stabile Sgm che detiene il 60% delle quote e che risponde per tutte le associate. Il quale va ricordato a distanza di due mesi tutto ha dimostrato tranne che essere un reale interlocutore, visto che alle ben 26 note fatte dal Comune non ha inteso rispondere.
Quanto venuto fuori in INL, lo scorso 26 maggio è quindi carta straccia per il Comune, con le sue dichiarazioni dimostra ancora una volta di prendere le parti verso chi utilizza il personale a suo comodo senza un minimo di organizzazione e senza i necessari strumenti per affrontare un servizio cosi altamente remunerato. L’intero impianto dell’appalto in oggetto presenta ancora molte lacune tutte ancora in via di definizione come ad esempio il certificato antimafia e il contratto che il comune assicura in fase di definizione. Ma con quale logica e quali garanzie lo si vuole firmare?? Dichiarano che sono state fatte ben 26 contestazioni al subentrante Consorzio Sgm Scala Intraprese e alle quali non è stata data nessuna risposta, tuttavia dice di voler firmare lo stesso il Contratto. Altra nota vergognosa ed illegittima, sta nel fatto che, dopo aver firmato il famoso contratto, le ore ad incremento 9.700 verranno erogate al solo servizio che ne ha fatto richiesta, questo significa che solo poche unità di lavoratori beneficeranno di un aumento esponenziale del loro monte ore, creando nei fatti un iniquo trattamento tra tutti i dipendenti e violando quando già deciso negli accordi sottoscritti con la scrivente organizzazione che prevedeva una ripartizione equa su tutti i lavoratori in particolare verso quelli con i parametri più bassi. Ovvero le 20 ore settimanali. Decisioni queste che ci inducono a prendere le distanze ancora di più di quanto non abbiamo già dimostrato e che ad oggi i fatti ci danno ragione. il Sindaco Cozzolino anziché tutelare i lavoratori di Civitavecchia, li manda al massacro e avalla comportamenti da vero caporalato.
In Conclusione visto il braccio di ferro, che stranamente il Consorzio Stabile SGM Scala Enterprise ha intrapreso solo con la scrivente organizzazione, forse colpevole di voler applicare solo e soltanto la legge a difesa dei di diritti di tutti i lavoratori, anticipiamo che abbiamo avviato un ex art. 28 a tutela della sigla e dei suoi delegati, discriminati sia nell’organizzazione dei servizi che nelle normali relazioni aziendali per buona pace dei portatori sani della verità.

Fabiana Attig – Responsabile Civitavecchia sede Zonale UTL di Roma