CIVITAVECCHIA – Pubblichiamo di seguito l’intervento del Sindaco Antonio Cozzolino pronunciato questa mattina nella tradizionale giornata di commemorazione dei defunti, durante la visita al Cimitero Vecchio.
“Autorità civili, militari e religiose, cari concittadini, buongiorno
Io non sono un uomo dalle molte parole o dall’alta retorica soprattutto in occasioni come queste; soprattutto in giornate come questa dedicate alla commemorazione e a chi non è più tra noi. In questi casi credo sia opportuno parlare poco e concentrarsi sulla riflessione e sul ricordo di coloro ai quali questi momenti sono dedicati.
La guerra è la brusca interruzione del processo evolutivo dell’essere umano; l’esempio di tutto quello che ogni persona normale ripudia nel più profondo della propria coscienza ma che incredibilmente ci accompagna da quando siamo usciti dalle caverne. Ma se prima non avevamo le possibilità di capire e di cambiare il nostro destino, adesso che scusa abbiamo?
La nostra città con nostro sommo dolore ha vissuto in prima persona e sulla propria pelle questa interruzione del processo evolutivo. Non possiamo non dimenticare i bombardamenti anglo-americani su Civitavecchia e le conseguenze disastrose che ciò ebbe sulla nostra popolazione. I caduti, le persone innocenti che hanno perso la vita e che le logiche che non hanno scuse hanno costretto ad essere protagonisti involontari dell’orrido spettacolo bellico, oggi vanno ricordate con rispetto ma soprattutto con l’intima promessa fatta a se stessi di non essere passivi spettatori di quelle logiche per non restare sempre al palo a commemorare senza mai cambiare la realtà che viviamo noi e chiunque subisca la guerra.
Come Sindaco sento molto il peso delle responsabilità che le mie azioni hanno di riflesso sui cittadini: mi auguro che anche coloro che decidono le sorti della politica internazionale abbiano di cui pensare prima di intraprendere determinate azioni. Oggi nel mondo troppe sono le zone di guerra, troppe le persone che soffrono e troppi gli uomini che crescono nel dolore e nella rabbia.
Non ci sono scuse.
Non mi dilungo oltre e concludo quindi rivolgendo un umile pensiero a tutti coloro i quali sono stati strappati alla vita troppo presto lasciando nei propri cari un vuoto incolmabile”.