Anche l’Avvocatura di Civitavecchia protesta contro lo stato della giustizia

CIVITAVECCHIA – Dall’Avv. Paolo Mastrandrea, Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Civitavecchia, riceviamo e pubblichiamo:

“L’Avvocatura italiana protesta oggi, attraverso conferenze stampa sollecitate dall’Organismo Congressuale Forense a livello distrettuale delle Corti di Appello, contro lo stato della giustizia.
L’emergenza sanitaria ed il lockdown di marzo scorso hanno determinato la cessazione delle attività giurisdizionali in tutto il territorio nazionale.
Con la cosiddetta Fase 2, i tribunali hanno in parte ripreso a funzionare, ma con modalità, tempi e produttività limitate e del tutto inadeguate alle esigenze di un paese che dovrebbe tornare a crescere.
Recenti disposizioni hanno infatti anticipato la ripresa delle udienze al 1 luglio 2020, revocando la portata dell’art. 83 del DL n. 18 del 17/03/2020, che prevedeva particolari restrizioni all’accesso e la trattazione limitata degli affari civili e penali sino al 31 luglio.
In tal modo, tutte le cause ed i processi già fissati prima del COVID19 al mese di luglio 2020 dovrebbero trattarsi ‘normalmente’. Ma già sappiamo che questo non sarà possibile, stante la persistenza dell’art. 84 dello stesso Decreto Legge che consente, sia pure in parte, il lavoro agile dei dipendenti ministeriali delle cancellerie. Persistono, peraltro, anche le ragioni di distanziamento sociale che sino ad oggi hanno ristretto l’accesso alle cancellerie.
Da più parti l’Avvocatura chiede che i tribunali garantiscano il servizio di giustizia in termini e tempi adeguati, consentendo l’accesso degli operatori agli uffici e, soprattutto, garantendo lo smaltimento di un arretrato che può definirsi in prospettiva catastrofico. Il ministro ha anticipato il protrarsi della normativa ’emergenziale’ sino al 31 dicembre 2021.
Due considerazioni: si è affidata ai capi degli uffici giudiziari la responsabilità di regolamentare l’emergenza, nel solco della decretazione nazionale, senza una uniforme disciplina nel territorio nazionale. In secondo luogo, il tribunale non è solo il posto di lavoro dei magistrati e degli avvocati, ma è il posto dove si decidono le sorti di processi penali, di controversie civili, economiche e familiari che uno stato di diritto non può lasciare indietro. Servono investimenti e riforme concrete.
Fino a venti anni fa un’impresa commerciale aveva un vita pressochè indefinita. Oggi la vita media di un’impresa arriva forse a tre anni, la metà della durata di una causa che potrebbe salvarla dal fallimento“.

Avv. Paolo Mastrandrea – Presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Civitavecchia