Anche De Paolis fa muro contro il rischio chiusura del Tribunale

depaolisCIVITAVECCHIA – “In questi giorni è stato lanciato dal presidente dell’ordine degli avvocati Carlevaro il grido d’allarme rispetto alla paventata chiusura del Palazzo di Giustizia della nostra città, in quanto nella manovra finanziaria del Governo è prevista la riorganizzazione degli uffici giudiziari e della loro distribuzione sul territorio per realizzare risparmi di spesa e incremento di efficienza. Anche se sono rassicuranti le parole dell’onorevole Tidei, che ha escluso categoricamente l’ipotesi della soppressione del tribunale cittadino, ci corre l’obbligo di intervenire sul tema per precisare quanto sia strategico ed essenziale che Civitavecchia e il suo comprensorio mantengano gli uffici del Palazzo di Giustizia. Quindi a scanso di equivoci, esprimiamo la nostra disponibilità a fare muro rispetto a questa ipotesi scellerata”. A dichiararlo in una nota è Gino De Paolis (nella foto) , capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Roma
“Il nostro Palazzo di Giustizia ha un carico di lavoro – continua De Paolis – superiore alla media degli altri Tribunali della Provincia di Roma, già oberati all’inverosimile, ed ha la funzione anche di alleggerire la quantità di indagini e di processi svolti dagli uffici della Capitale. La chiusura del Tribunale provocherebbe anche un danno enorme in termini occupazionali per l’economia del territorio del comprensorio di Civitavecchia e in termini di disagi facilmente immaginabili per tutte le professionalità attualmente impegnate nella struttura. Il problema del nostro Tribunale cittadino è semmai la carenza di personale, soprattutto amministrativo, in considerazione della grande quantità di lavoro. In questo senso la Provincia di Roma ha avviato un percorso, che ora è passato sotto la gestione della Regione Lazio, riguardante l?utilizzo di lavoratori in cassa integrazione e in mobilità presso gli uffici giudiziari del territorio provinciale. E’ indispensabile una mappatura di tutti i dipendenti pubblici dei Ministeri attualmente impiegati nel territorio per poter ottimizzare l’efficienza degli uffici. E’ paradossale che a un dipendente di un Ministero sia di fatto impedito di essere impiegato con la stessa mansione negli uffici di un altro Ministero per sopperire alle carenze di organico, così come è nello specifico per il Tribunale di Civitavecchia e più in generale per il Ministero di Grazie e Giustizia. Questa è una soluzione talmente banale che ci viene da pensare ci sia la volontà del Ministro Brunetta di rendere inefficienti determinarti settori della pubblica amministrazione”.
“Al presidente del Tribunale Almerighi e al Procuratore della Repubblica Amendola va tutta la nostra solidarietà. Come Gruppo di Sinistra Ecologia e Libertà della Provincia di Roma – conclude De Paolis – ci mobiliteremo in tutte le sedi opportune contro questa ipotesi sciagurata e ci mettiamo a disposizione fin da ora del Presidente Almerighi e del Procuratore Amendola per qualsiasi azione loro ritengano utile e necessaria”.
Contro l’ipotetica chiusura del Tribunale si registra anche la presa di posizione dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Civitavecchia che, rilevano, “nello loro funzioni giudiziarie presso il Tribunale svolgono insostituibili compiti quali Consulenti tecnici del Giudice, Curatori fallimentari, Custodi giudiziari addetti alle vendite, liquidatori giudiziari e molti altri e ritengono che in un territorio vasto come quello composto da oltre 15 Comuni, dal porto di Civitavecchia e dall’aereoporto di Fiumicino, con punte di utenza che superano il milione, la funzione che svolge il Tribunale sia preziosissima ed imprescindibile per i cittadini e le imprese”.