Anche Civitavecchia conta i suoi “esodati”

manifestazione cgilCIVITAVECCHIA – Ha fatto notizia a livello nazionale la rumorosa manifestazione dei cosiddetti “esodati” svoltasi ieri a Roma, organizzata da Cgil, Cisl e Uil. Ben oltre le previsioni degli organizzatori la partecipazione registrata, con Piazza S. Apostoli, dove si è tenuto il comizio finale al termine del corteo partito da Piazza della Repubblica, che è riuscita a contenere solo una piccola parte dei manifestanti.
Tra di loro, nutrita e ben visibile come sempre, anche una folta rappresentanza della Cgil di Civitavecchia, guidata dal segretario Cesare Caiazza, segnata anche dalla presenza di persone che stanno vivendo il dramma sociale di trovarsi, a causa della riforma previdenziale del Governo, “senza lavoro e senza pensione”. Particolarmente toccante la testimonianza di un lavoratore di Civitavecchia raccolta dalle telecamere e proposta dal TG di La 7 nei due telegiornali di ieri.
“La CdLT CGIL Roma Nord Civitavecchia – spiega Caiazza – insieme all’Inca Cgil sta quantificando i numeri dei lavoratori colpiti duramente dalle nuove norme sulle pensioni. Alcuni esodati o oggetto di ‘ricongiunzioni onerose’; moltissimi, per i quali mancavano pochi mesi alla pensione, costretti a lavorare ancora diversi anni; in tanti che rischiano di vedere vanificato, almeno nell’immediato, i benefici previdenziali legati al riconoscimento dell’esposizione all’amianto.  Dopo avere quantificato i numeri, al termine di un lavoro complesso in ragione dell’ampiezza della platea, proporremo a Cisl e Uil di sviluppare, unitariamente, specifiche iniziative finalizzate a protestare contro una manovra, cinica ed irresponsabile, che colpisce pesantemente anche il nostro territorio”.
“L’enorme gravità dei provvedimenti del Governo – conclude Caiazza – in tema di previdenza, e il drammatico impatto sociale che ne consegue, dopo la manifestazione nazionale di ieri, deve continuare a vivere quotidianamente con tante forme di protesta. Un Paese civile non può accettare leggi ciniche e barbare che sprofondano tantissime persone e famiglie verso la disperazione”.