“Altro che motivi ideologici o desiderio di qualche like, la mobilitazione è sacrosanta”

CIVITAVECCHIA – Da Città Futura, Forum ambientalista, Comitato Sole, Piazza048, Prc Civitavecchia, Europa Verde Civitavecchia riceviamo e pubblichiamo:

“La contrarietà delle forze sociali del territorio contro il bio digestore che si vuole realizzare a Civitavecchia si basa proprio su ragionamenti articolati, non è certo dettata da motivi ideologici, come sostiene la consigliera Tidei.
Affermare poi che la questione è troppo importante per giustificare alcune dichiarazioni “tese esclusivamente ad accaparrare qualche like”, visto che non è specificato il riferimento, è quanto meno offensivo verso comitati e associazioni, che da sempre sono impegnate sulle questioni ambientali e ai quali tutto si può imputare tranne che difettino in competenze, capacità di analisi e coerenza.
La battaglia per istituire i sub ambiti territoriali è antica, se non ha mai avuto esito positivo è proprio perché con l’ambito provinciale o con l’ambito unico regionale chi governa può gestire il ciclo dei rifiuti senza vincoli territoriali. “Se ci fosse stato un ambito di duecentomila cittadini formato da Civitavecchia e dai comuni adiacenti con il potere di gestire al proprio interno i rifiuti prodotti” (ossia un sub ambito del nostro territorio), “nessuno avrebbe potuto presentare un progetto di questo genere” E grazie….!
E poi: “non mi sottraggo alle mie responsabilità, ma i consiglieri non hanno alcun titolo per intervenire nel merito del procedimento amministrativo”. Qui c’è da fare qualche puntualizzazione.
Le tesi assolutorie nei confronti della Regione, adombrate da qualcuno in questi giorni e puntualmente riprese ogni volta che occorre trovare un capro espiatorio, non stanno in piedi, perché la responsabilità politica di ogni provvedimento resta in capo, se non al singolo consigliere, sicuramente sempre alla Regione: trincerarsi dietro funzionari, dirigenti o uffici di turno è una modalità fuorviante quanto subdola, che non fa onore né a chi la utilizza, né a chi ne sostiene legittimità ed efficacia. Inoltre, anche gli sprovveduti sanno che la conferenza dei servizi è un atto autorizzativo nonché definitivo: la Regione è in quella sede che si esprime, la scelta tecnica equivale, pertanto, ad un atto politico. Semmai la politica, che deve indirizzare gli atti, non deve consentire di far giungere in conferenza dei servizi un provvedimento che, a detta della Regione stessa, non risponde alla sua volontà e al suo programma di coalizione. Ma se lo ha fatto…. Scuse e giustificazioni ora hanno il sapore della beffa.
Ciò che bisognerebbe evitare, quando il danno è fatto e soprattutto quando si rischia l’impopolarità a seguito di un atto indigeribile per la propria comunità, è di diventare dispensatori di verità assolute a posteriori o, peggio, di tacciare di superficialità e scarsa conoscenza del problema chi protesta. Non è un atteggiamento elegante, denota mancanza di stile.
Ormai dovrebbe essere chiaro che il territorio non è più disposto a digerire parole d’ordine precostituite, sia su questa che sulle altre questioni ancora aperte, a cominciare dalla decarbonizzazione”.

Città Futura, Forum ambientalista, Comitato Sole, Piazza048, Prc Civitavecchia, Europa Verde Civitavecchia