Allarme di Sel: “Dimezzata la classe dirigente della Asl”

ospedaleCIVITAVECCHIA – E’ senza mezzi termini l’appello rivolto da Sinistra Ecologia e Libertà al Sindaco e alla Direzione Aziendale della Asl RM/F per un confronto pubblico che costituisca la base per una netta riforma del sistema sanitario regionale, perché salvaguardi finalmente il diritto alla salute dei cittadini rivedendo completamente i propri criteri operativi. Troppi – a parere della Segreteria del Movimento– sarebbero i punti che richiederebbero una immediata risposta: c’è anzitutto il problema del pensionamento dei primari – oltre 20 dei 39 primari previsti nella Asl Rm/F (ovvero oltre il 50% dell’organico) sono andati in pensione negli ultimi 18 mesi, senza che si sia pensato a una loro sostituzione, né all’attivazione di deroghe nell’attesa che si bandiscano concorsi pubblici. Dall’elenco, riportato in un comunicato stampa inviato dai circoli civitavecchiesi del Movimento, risultano aver lasciato l’ospedale diversi tra i  primari del  S. Paolo di Civitavecchia e del Padre Pio di Bracciano: privati dei primari sarebbero i reparti di Ortopedia, Chirurgia, Anestesia e Rianimazione, il Laboratorio Analisi di Civitavecchia e la Radiologia di Bracciano. In pensione anche il responsabile della Radiologia territoriale,  i direttori del primo, del secondo e del terzo Distretto Socio Sanitario e il direttore del Servizio Prevenzione e Sicurezza sul luogo di lavoro. “In sostanza – precisano dal Movimento –  abbiamo una Asl acefala, con la classe dirigente dimezzata”. Al vaglio delle critiche è tutto il sistema sanitario regionale, che secondo Sel presenta non poche lacune in termini di salvaguardia e cura della salute del cittadino: “Se la Asl e il Sindaco pensano – continuano da Sinistra Ecologia e Libertà  – di ridurre i disagi riducendo gli stipendi ai dirigenti medici e del ruolo sanitario, togliendo gli infermieri dai poliambulatori e non consentendogli ore di straordinario per assistere gli specialisti, viene da pensare che le due istituzioni preposte alla salvaguardia della salute ritengano che per i cittadini del comprensorio la sanità non sia un diritto e li invitino a curarsi a Roma”. Parole dure, senza sfumature, ma necessarie poiché “si è arrivati a un punto di non ritorno, al massimo del disinteresse e della disattenzione verso le delicatissime problematiche di salute dei cittadini”. Sinistra Ecologia e Libertà si propone quindi di combattere a livello locale e regionale una situazione che definisce “discriminatoria e penalizzante”: “combatteremo questa deriva economicista che sta caratterizzando la politica sanitaria regionale, depotenziando la sanità pubblica e favorendone invece le inefficienze, verso un’idea sempre più concreta di sanità privata.”