“Aia Tvn: dal Parlamento un nulla di fatto, anzi…”

CIVITAVECCHIA – Alla Camera dei deputati è accaduto un fatto importante per Civitavecchia che va oltre la Mozione sull’Aia di TVN presentata dal Pd. Oltre infatti alle Mozioni M5S (respinta) e quella del Partito Democratico (approvata) ce n’è stata un’altra presentata da Sinistra Ecologia Libertà che, votata in parti separate, ha consentito di immettere nel dibattito degli elementi di chiarezza.
E proprio la nostra mozione, così come presentata, ha lasciato emergere aspetti inquietanti rispetto alla reale volontà del Governo Renzi, sul delicato tema del polo energetico di Civitavecchia.
La nostra Mozione infatti è stata approvata limitatamente a quelle parti che impongono ad Enel di osservare tutte le prescrizioni e compensazioni previste nella valutazione d’impatto ambientale ai sensi del Decreto n.55 del 2003, che Enel non ha mai rispettato, ed impone inoltre l’osservanza di tutte le norme a garanzia della sicurezza e la tutela dei lavoratori.
Il Governo ha però espresso il suo parere negativo nei confronti del punto relativo alla cessazione dell’attività della centrale entro il 2020, di quello relativo al rispetto dei limiti imposti dal piano di riqualificazione dell’aria della Regione Lazio e di quello a favore della partecipazione delle associazioni e delle comunità locali alle scelte inerenti le attività delle Centrali. Tutti elementi centrali della nostra mozione che, proprio perché respinti, e ne prendiamo atto, annoverano di diritto Il Governo Renzi tra i migliori amici di Enel.
Ma l’aspetto ancor più preoccupante che emerge dall’esito della votazione alla Camera dei deputati è senza ombra di dubbio quello relativo alla bocciatura del punto, inserito al quarto capoverso della nostra mozione, in cui il Governo dà parere negativo ad “assicurare che nel territorio di Civitavecchia sia scartata ogni ipotesi di nuova realizzazione e/o utilizzo degli esistenti impianti per la produzione di energia elettrica di termovalorizzazione e ossidazione termica di qualsiasi sostanza, compresi il CDR E il CSS.
Proprio su questo punto, su cui la nostra Città si è abbondantemente espressa, chiediamo che l’onorevole Tidei faccia chiarezza e che le altre forze politiche della Città, che hanno rappresentanti in Parlamento, vigilino e incalzino il Governo sulle sue reali intenzioni.
Per entrare inoltre nello specifico, non c’è dubbio che l’atto approvato dalla Camera, presentato dall’On. Tidei, rimandi ad una normativa europea sulle nuove tecnologie (BAT) che non dà, al momento, alcuna sicurezza sui limiti da imporre e che, paradossalmente, potrebbe addirittura peggiorare l’attuale situazione. Salta all’occhio invece l’inesistenza di accenni all’adesione del Pd locale al ricorso del Codacons contro l’Aia firmata unilateralmente dall’ex Sindaco Pietro Tidei, cosa che ci lascia constatare, con rammarico, che nessun passo positivo è stato compiuto a favore delle istanze del territorio e quindi di Civitavecchia.
Spiace anche constatare, in queste ore, che il dibattito che si è innescato in città tra le varie forze politiche si è miseramente concentrato sulla contrapposizione tra chi si ostina a difendere l’indifendibile e chi cerca di riscoprire l’acqua calda. Ebbene, non ci interessa aderire a tale livello di discussione. Stiamo già preparando un’interrogazione urgente al Ministro dell’Ambiente per capire quale destino il Governo ha in mente per il futuro delle centrali di Civitavecchia, al netto della bocciatura del quarto punto della nostra mozione.

Il Circolo Sel di Civitavecchia