Ad un anno dal crollo del Palagrammatico i cittadini aspettano ancora il risarcimento

CIVITAVECCHIA – Un anno fa, a causa della nevicata che colpì Civitavecchia, il crollo del Palagrammatico. Un grave danno per lo sport, per la squadra della Flavioni e anche per dieci auto parcheggiate a ridosso della struttura, sulle strisce blu comunali, investite dal successivo crollo del muro. Cittadini che ad oggi stanno ancora aspettando il legittimo risarcimento dei danni subiti, come fa notare l’associazione politica “Meno poltrone più panchine”. 

Dopo un mese circa – ricorda Tullio Nunzi – prontamente il comune sollecita a quantificare l’entità dei danni, garantendo a voce la soluzione del problema. Fila all’ufficio protocollo e dopo alcuni mesi arriva da parte del comune una lettera con l’invito a contattare una società assicurativa. Si spera quindi in una risoluzione del problema, anche perché molti di coloro che hanno subito danni, superiori a decine di migliaia di euro. Sono lavoratori a cui la macchina necessita per andare al lavoro. Si contatta pertanto la società assicurativa nella speranza di un iter poco burocratico, ma la società risponde che non verrà rimborsato alcunché, in quanto non di sua spettanza. Una situazione kafkiana, per cui il comune, dopo aver fatto protocollare danni e relazioni indica una società a cui rivolgersi, ma che in pratica smentisce il comune stesso. Un muro che non doveva crollare, sopra un parcheggio comunale, un gruppo di cittadini lasciati a se stessi, una burocrazia che si comprende perché sia la prima causa di mancati investimenti in questo paese. Qualcuno, come me ha anche proposto il giudice di pace, ma il comune rigettando il tutto si è costituito in giudizio.
Per cui si andrà in causa e quei cittadini che dovranno pagare l’avvocato per se stessi, pagheranno con le loro tasse anche gli avvocati comunali”.

“Forse una telefonata – conclude Nunzi – un incontro, una rassicurazione, avrebbero fatto capire che che politica ed amministrazione non sono cose semplicemente astratte, entità con cui è impossibile dialogare, che spesso danno la sensazione di essere lasciati soli”.