Il Comitato cittadino contro l’autonomia differenziata chiama a raccolta le forze politiche e sociali

CIVITAVECCHIA – “L’autonomia regionale differenziata, il procedimento che spaccherà l’Italia, renderà i cittadini italiani disuguali nel godimento dei diritti sociali a secondo del territorio di loro residenza, procede in silenzio ma inesorabilmente”.

Così in una nota il neo Comitato cittadino contro l’autonomia differenziata, che spiega: “A febbraio il governo Meloni ha approvato il disegno di legge Calderoli che consente alle Regioni a statuto ordinario di legiferare in materie importantissime come la sanità, la scuola, la ricerca scientifica, le infrastrutture, l’ambiente. Il passo successivo è la definizione dei Lep, i livelli essenziali delle prestazioni, cioè il godimento dei livelli minimi dei diritti di assistenza in tutto il territorio nazionale. Allo scopo il ministro ha nominato un comitato di 61 esperti . Il seguito saranno le intese tra le singole regioni che chiederanno l’autonomia e il ministro delle riforme. Una trattativa privata, insomma. Il parlamento completamente esautorato( avrà solo potere di indirizzo), i cittadini inconsapevoli, l’opinione pubblica distratta, i partiti senza parole , “finalmente” il progetto leghista di secessione andrà in porto senza bisogno di spargimento di sangue e distruzione; tutto avverrà nel rispetto delle procedure. Il risultato di questo processo che, tra accelerazioni e frenate data dagli anni ‘90 del secolo scorso ed è possibile a causa della riforma del Titolo V della Costituzione del 2001, sarà la divisione della nostra Repubblica in 20 staterelli i cui abitanti non avranno gli stessi diritti civili e sociali”.

“Questo governo – conclude il Comitato – porterà a compimento uno stravolgimento della nostra costituzione ,che all’articolo 5 parla di Repubblica una e indivisibile, e un nuovo ordinamento dello Stato. Questa pericolosa china può essere fermata solo dalla mobilitazione popolare. Il comitato contro l’autonomia di Civitavecchia avvierà una serie di incontri con i partiti, sindacati, associazioni, consiglieri, singoli cittadini e cittadine, per mettere in campo azioni di informazione e di protesta”.