“Ecco come la Asl opera nelle carceri”

SupercarcereCIVITAVECCHIA – La Direzione Aziendale torna a commentare alcune questioni di recente poste sul tappeto, in vari interventi apparsi sugli organi di informazione locali, in ordine ad argomenti di carattere gestionale, affrontando stavolta la vicenda della rotazione di dirigenti medici alla sezione penitenziaria.
“La nomina del dott. Turchetti, primario del reparto di Medicina dell’ospedale “S. Paolo”, in sostituzione del dimissionario dott. Meggiorini, alla guida della Medicina Penitenziaria dei due istituti di Civitavecchia, è stata da noi ben ponderata e può essere facilmente giustificata dalla sua grande esperienza anche nel campo penitenziario: – spiegano dalla Asl Rm F – il professionista è stato infatti per oltre 20 anni, e fino all’effettivo passaggio della sanità carceraria al SSN (ottobre 2008), Medico Incaricato presso gli istituti penitenziari di Civitavecchia ed ha pertanto anche  ampiamente dimostrato di saper dare il massimo delle sue grandi capacità cliniche in entrambe le attività, la cui compatibilità è peraltro sancita dall’art. 2 della L. n. 740 del 1970, operando nel pieno rispetto della volontà del legislatore, oltre che ovviamente della nostra, di assicurare alla popolazione detenuta una assistenza sanitaria del miglior livello possibile e comunque non inferiore a quella del comune cittadino”.
E qui la Direzione aziendale svolge un rapido esame su come attualmente si presenta la situazione.
“Nella Casa Circondariale di via Aurelia, che ospita attualmente circa 550 detenuti, sei medici affiancano il dott. Turchetti nell’opera assistenziale e garantiscono a turno un servizio di guardia nelle 24 ore, mentre 2 psichiatri sono presenti per 4 ore al giorno; il servizio infermieristico è invece offerto sempre nelle 24 ore da 11 infermieri professionali più uno con funzioni di caposala. E’ inoltre presente un servizio Sert, che assicura una adeguata assistenza ai numerosi tossicodipendenti reclusi. Abbiamo provveduto ad integrare, rispetto alla situazione antecedente, le discipline specialistiche interne, per cui sono ora regolarmente presenti, oltre alla radiologia (limitata alle ecografie), all’oculistica, all’odontoiatria, alla cardiologia, all’infettivologia ed alla chirurgia ambulatoriale, anche l’ortopedia, l’otorinolaringoiatria, l’epatologia e  la ginecologia mentre stiamo studiando l’istituzione di un ambulatorio di neurologia con annesso servizio di elettrofisiologia. Su indicazione del dott. Turchetti,  infatti, abbiamo contattato la dott.ssa Roberta Restante, Neurologa, che si è dichiarata disponibile a venire in carcere e ad eseguire anche elettromiografie. Stiamo assumendo uno psichiatra esperto in doppia diagnosi, nonché un assistente sociale che proviene dall’esperienza del Carcere Circondariale di Rebibbia. Stiamo inoltre rivedendo i turni del personale infermieristico, in particolare per quanto attiene al Carcere Monumentale di via Tarquinia, dove peraltro lo stesso servizio è stato potenziato in termini di durata”.
Alcuni punti di diversità presenta la situazione della Casa di Reclusione di via Tarquinia, per la quale però la Direzione Aziendale sta già lavorando.
“Nel Carcere di via Tarquinia l’organico è ridotto in proporzione al minor numero di reclusi, anche se questo numero è in aumento, e stiamo studiando la possibilità di ampliarlo. E’ composto attualmente da un medico incaricato, 4 medici di guardia che assicurano il servizio per 6 ore al giorno, 4 infermieri professionali, di cui uno con funzioni di caposala, che assicurano la somministrazione dei farmaci per 2 ore al mattino e 2 ore la sera; sono inoltre garantite le principali discipline specialistiche, quali psichiatria, cardiologia, odontoiatria, infettivologia, ecografia.”
Riguardo il clima organizzativo in cui operano gli operatori all’interno dei due istituti carcerari la Direzione è molto chiara.
“Risulta a questa Direzione che il personale sanitario operante nei due istituti penitenziari, tutto di provata esperienza, sta collaborando con il dott. Turchetti al massimo delle proprie possibilità, assicurando un servizio certamente in linea con le istanze e con quanto dettato dall’entrata in vigore del Dpcm del 01/4/2008 che ha sancito il passaggio della sanità penitenziaria al Ssn. E’ stata costituita una cabina di regia, costituita dal dr. Turchetti, dal Direttore del Distretto e dalle Direzioni dei due Istituti di pena al fine di risolvere tempestivamente i problemi fin dal loro insorgere. Questa cabina di regia, voluta dalla Direzione aziendale, ha affrontato tra l’altro le questioni inerenti le apparecchiature medicali (che si dice siano ancora da collaudare) e anche i lavori di ammodernamento del ‘repartino’ carcerario, presso l’Ospedale ‘S. Paolo’ di Civitavecchia. In entrambi i casi la direzione ha impartito a suo tempo le opportune disposizioni volte ad ottenere un controllo analitico dello stato dei lavori”.
Infine uno sguardo alle punte polemiche che sono giunte amaramente anche da ex amministratori dell’Azienda Sanitaria.
“Appare quanto mai di difficile comprensione il perseguire di richieste di informazioni da SEL su situazioni certamente conosciute. Nello specifico il passaggio alla Sanità regionale dell’assistenza sanitaria carceraria, come è ovvio, necessiterebbe e necessita di un impegno sinergico e soprattutto di una effettiva integrazione tra assistenza sanitaria pubblica e carceraria.”