“La deroga alle norme di Piano regolatore come regola”

via orsiniCIVITAVECCHIA – Secondo appuntamento con la rubrica di approfondimento sul mondo dell’urbanistica a Civitavecchia avviata dal nostro giornale in collaborazione con l’Architetto Massimo Pantanelli, autore del blog “Forma e sostanza” http://www.forma-e-sostanza.blogspot.com/
Tema del suo intervento, questa settimana, “La deroga alle norme di piano regolatore come regola”, con particolare riferimento alla situazione urbanistica di via  Orsini.

“Ogni giorno da 25 anni, per raggiungere il centro città, scendo per via Achille Montanucci, lascio passare via Flavioni e svolto a destra immettendomi su via Orsini.
La strada é stretta e con la macchina percorro la via a velocità moderata ed osservo da anni il sorgere di edifici, l’uno stretto all’altro senza soluzione di continuità, che hanno preso il posto delle piccole case ad un piano sul lato mare. Analizziamo i dati di questa situazione. Il Comune di Civitavecchia ha dal 1968 il Piano Regolatore (PRG) e all’art. 4, la normativa tecnica del PRG, stabilisce le modalità di attuazione del Piano prescrivendo: “Ogni progetto edilizio presentato allo scopo di ottenere la licenza edilizia…omississ…deve essere inserito in un Piano Particolareggiato di Esecuzione o in un Piano di Iniziativa Privata”. Al successivo Capo V, art. 33, viene prescritto per tutte le zone residenziali l’obbligo di formazione del Piano attuativo. Nonostante  le norme a via degli Orsini si è costruito senza strumento di pianificazione.
Uno ad uno i cantieri hanno mostrato i loro cartelli con i permessi di costruire: 51/2005, 44/2006, 79/2007, 45/2009, 76/2009, 31/2010 per una volumetria complessiva di circa 20.000 mc. Verifichiamo alcuni semplici numeri. Ai sensi del D.M. 1444/68, ad ogni 80 mc di costruzione corrisponde un abitante per il quale si devono creare 18 mq di spazio pubblico. Se consideriamo 20.000 mc di edifici nuovi, abbiamo 250 abitanti da insediare ovvero un’area di 4.500 mq di nuova superficie pubblica per servizi.
Chiunque percorra via degli Orsini può facilmente constatare che non è stato realizzato nessuno spazio pubblico e i proprietari delle aree edificate non hanno dovuto cedere, come prescritto all’articolo 14 delle Norme Tecniche di PRG, il 25% della loro superficie al Comune perché il Comune non glielo ha imposto. Con il rilascio dei singoli Permessi di Costruire e l’applicazione dell’indice fondiario pieno la Pubblica Amministrazione ha di fatto disatteso le prescrizioni di PRG riguardo l’obbligo di presentazione di un Piano Attuativo Convenzionato.
Le convenzioni urbanistiche hanno, infatti, lo scopo di garantire che all’edificazione del
territorio a fini residenziali corrisponda l’approvvigionamento delle dotazioni minime di infrastrutture pubbliche che, a loro volta, garantiscono la normale qualità del vivere in un aggregato urbano. Al contrario il Comune ha legittimato i richiedenti dei Permessi di Costruire ad utilizzare l’intera proprietà a fini privati, scaricando interamente sulla collettività i costi conseguenti alla realizzazione di infrastrutture per i nuovi insediamenti.
Una città che cambia conformemente al Piano Regolatore, mantenendo il delicato equilibrio tra spazio pubblico e privato, avrebbe prodotto una situazione ben diversa.
Forse gli architetti hanno una parte di responsabilità in questa situazione di analfabetismo urbanistico e nella conseguente mancata applicazione degli strumenti di pianificazione. Sono i professionisti che vengono incaricati per leggere ed applicare le norme per progettare in conformità degli strumenti urbanistici. D’altra parte i privati o i costruttori devono solo investire il capitale per avviare l’impresa su progetti autorizzati dalla Pubblica Amministrazione.
In questo breve resoconto sono stati rappresentati i fatti ed è davanti agli occhi di ciascuno il risultato urbanistico. Gli abitanti di via degli Orsini devono comprendere che è stata persa per sempre l’occasione di una ristrutturazione del quartiere. Per questo è importante che la gente venga informata e possa chiedere quello che le è dovuto per legge”.

Architetto Massimo Pantanelli http://www.forma-e-sostanza.blogspot.com/