CIVITAVECCHIA – Ieri, presso il Tribunale Penale si é aperto, in nome del Popolo Italiano, il procedimento a carico di Attig Fabiana ed altri per capi di imputazione da far accapponare la pelle non tanto per i reati contestati quanto per il coinvolgimento in una poco edificante storia di una focosa “moralizzatrice” del comportamento altrui! La signora Freedom ha sempre “tuonato”, per utilizzare un termine trito e ritrito, in difesa dell’etica, della legalità, della trasparenza dei pubblici amministratori e del rispetto del pubblico denaro: ed ora??? Noi non vogliamo giudicare i fatti e la persona: a quello penseranno i Giudici, noi vogliamo solo porre in luce due piccole constatazioni di cui, la prima, consiste nel considerare che a chiusura della fase di “indagini preliminari” il magistrato inquirente, sulla base degli atti in suo possesso, ha chiesto ed ottenuto il “Rinvio a Giudizio” della Attig, segno questo di oggettivi riscontri da parte della magistratura giudicante, nei fatti contestati, … e non é sicuramente poco anche se, l’evento in sé, non costituisce, per il principio della “presunzione d’innocenza” formale constatazione di “colpevolezza” ma, bensì, bisogno di accertare “inequivocabilmente” i fatti in sede “dibattimentale”. La seconda nasce dal profilo “pubblico” che la Attig ha “ propagandato” e non sappiamo quanto “accreditato”, tramite la stampa locale, presso la pubblica opinione alla quale ha sempre additato, attraverso gli “strombazzamenti” di rito, la pagliuzza negli occhi degli altri dimenticando il trave presente nei suoi: pur essendo consapevole di quanto a lei, in nome del Popolo Italiano, i magistrati avevano “appena ieri” imputato … ebbene, questo , non ci sembra un comportamento ispirato al massimo dell’etica che , al contrario, avrebbe dovuto imporle di tacere sui fatti che hanno avuto per protagonista un certo Romagnuolo! Se si obietta che i fatti in questione non appartengono alla “sfera pubblica” ma a quella del comportamento “privato” e che, pertanto, non possono in alcun modo inficiare il profilo pubblico della Attig é come voler nascondersi dietro al classico dito da una parte ed aprire le porte della politica a personaggi di discutibile spessore e moralità dall’altra, nulla togliendo al decoro ed all’immagine della Signora, però se la Attig, dovesse subire una condanna, il solo fatto di aver violato “consapevolmente” le Leggi dello Stato costituisce, o dovrebbe costituire, un “handicap” talmente pesante da indurla a tornare a casa al proprio lavoro. Inoltre la consapevolezza del proprio “stato di indagato “prima ed “imputato” poi avrebbe dovuto opportunamente consigliarle di rimanere in silenzio nel suo cantuccio, invece di “tarantellare” a tutto spiano come se nulla fosse, nell’attesa che il magistrato chiudesse con apposita sentenza il suo conto con la giustizia. Tutti sappiamo che non esiste giudice più rigoroso per ciascuno di noi che noi stessi: lasciamo all’etica ed al senso del pudore della Signora giudicare cosa fare perché lei conosce sicuramente la verità!!! Resta alla fine una sola grande constatazione: il Romagnuolo si é ritirato dalla sfera pubblica in attesa di essere “giudicato”, mentre la Attig continua imperterrita a menare a tutti sferzate moralizzatrici! Forse perché in fondo, siamo tutti abituati all’assenza di una sedimentata forma di etica o di un comune senso del pudore!
Gabriele Pedrini – Segretario Federale Fiamma Tricolore






