“Il bosco Enel a Zampa d’Agnello”

Zampa d'AgnelloCIVITAVECCHIA – Realizzare il bosco Enel di 40 ettari nel Fosso di Zampa d’Agnello. Lo propone il Polo civico che boccia l’ipotesi dell’area verde nella zona adiacente la centrale di Tvn. “La scelta di farlo crescere ai piedi dell’enorme ciminiera e a confine con la linea ferroviaria non contribuisce certo a valorizzare l’architettura del verde – afferma in una nota il Direttivo della lista civica – E ancora, la sua vicinanza alla zona industriale e la lontananza invece dal centro abitato sono elementi che ne ostacolano la fruizione da parte dei cittadini, possibile all’atto pratico solo con l’utilizzo di mezzi propri”.
L’ubicazione del parco a Zampa d’Agnello sino al punto  di congiunzione con altri fossi e coi terreni dell’Associazione Agraria “vedrebbe così  arricchito il valore naturalistico, storico e archeologico” di questa area che si avvarrebbe dei percorsi di trekking da tempo realizzati dalla stessa Associazione Agraria e che andrebbero semplicemente ripresi e riattivati. “La zona – proseguono dal Polo civico – come tutti possono convenire, è piuttosto vicina al centro urbano, e si sviluppa in perfetta continuità col parco dell’Uliveto, con cui andrebbe a  costituire un’unica ampia e interessante zona verde, facilmente raggiungibile anche a piedi. La pendenza delle scarpate potrebbe essere facilmente attenuata: ridotta a gradoni  costituenti un adattamento degli attuali camminamenti. Interventi del genere la renderebbero percorribile anche dagli anziani e dalle famiglie con figli in tenera età. Le ricadute sulla qualità della vita, sull’ossigenazione  dell’aria e sul conseguente contrasto all’inquinamento sarebbero davvero notevoli e di diretta incidenza sulla popolazione. In un caso del genere saremmo in presenza di una logica di risanamento dell’ambiente davvero ineccepibile, che d’altro canto sarebbe sicuramente presente anche qualora una parte del bosco fosse impiantata nell’ampia area antistante l’ospedale civile, dove da decenni si favoleggia della creazione di un grande parco urbano”.
“Insomma – concludono dal Consiglio Direttivo – non è che solo per paura di non veder realizzato il progetto in tempi brevi ci si debba necessariamente incaponire in una scelta che potrebbe pacificamente essere rivista. Meglio aspettare quel tanto che basta per adottare la soluzione ottimale”.