“C’è chi può e chi non può. Romagnuolo può”

Giovanile democraticaCIVITAVECCHIA – I Giovani Democratici di Civitavecchia e l’Associazione “25 Aprile” si scagliano contro la “difesa d’ufficio” del Sindaco Moscherini e del Capogruppo Pdl Dimitri Vitali sul discutibile operato dell’Amministratore Unico di Etm Alessio Romagnuolo per l’ormai nota vicenda della carta di credito aziendale. “Bollare  come leggerezze  le  spese improprie sostenute dall’Amministratore Unico di Etm ed associare in primo momento il rigetto delle dimissioni – dicono – è il grave punto nevralgico di tutta la storia. La scorsa settimana abbiamo assistito alla solita classe dirigente che maschera le proprie colpe accusando, ovviamente nel  tentativo di distogliere l’attenzione dal fatto compiuto, un ‘cattivissimo me’ reo di complottare sulla testa della città, ma non esiste e non è mai esistito un figuro siffatto. Siamo dinanzi ad una classe dirigente di  azzeccagarbugli che con il suo operato non fa altro che gettare, in nome di una difesa naturale, un qualunquistico alone di ‘tanto siamo tutti uguali’ su chiunque in questo momento faccia politica. Una classe dirigente che considera  la  democrazia  partecipata  un’inutile  e  rumorosa  perdita  di  tempo”.  Gli sprechi di denaro pubblico e la cattiva gestione dell’Amministratore Unico suscitano rabbia nei Giovani Democratici e nell’Associazione “25 Aprile”, che considerano “questa  gestione  fantasiosa  un  vero  e  proprio  schiaffo  al  mondo lavorativo e in primo piano a quello  giovanile. È infatti proprio il mondo giovanile il più colpito dalla crisi economica e occupazionale, nonché il più indignato dalla mancanza di responsabilità e serietà dei politici, anche e soprattutto locali”. “In questa città tutti i ragazzi  e  le  ragazze  che  abbiano  continuato  gli  studi  o  che  lavorino  o  che  compiano entrambe  le  cose,  dimostrano  un  grande  sforzo  e  grossi  sacrifici  nell’affermarsi  come cittadini e nel trovare una ‘precaria stabilità’ economica – continuano i due gruppi indignati –  leggendo i fatti riguardanti Etm si trovano di fronte a una considerazione: c’è chi nasce con la camicia,  chi  con 510€ di cravatte e chi paga”. E continuano: “Siamo sinceri, come possono tutti i cittadini sentirsi di ‘pari dignita’ sociale e eguali davanti alla legge quando un individuo spende (in frivolezze) soldi non suoi e  viene pure difeso da chi dovrebbe rappresentare i cittadini stessi?” Lasciano attoniti i due gruppi giovanili 175€ spesi da Romagnuolo in brindisi, i 510 € in cravatte, gli 800 € di cene fuori casa, le 300 € in piante e fiori, le 800€ in rosticceria e  le 900€ all’Apple Store, le 252€ in abbigliamento femminile; il tutto, sottolineano, equivarrebbe a 6 stipendi di giovani camerieri, a 1 assegno per merito di studio, al pasto per un anno ad una mensa di scuola materna, a due abbonamenti annuali studenti peri il trasporto nella Regione Lazio, un paio di bollette mensili e uno stipendio intero di un metalmeccanico. Tutta questa discussione sarebbe vana – concludono i ragazzi – se non stessimo parlando di soldi pubblici, soldi della Comunità, soldi nostri”.