Almeno 12 persone sono morte dopo aver bevuto alcol adulterato negli ultimi quattro giorni a Istanbul. Lo riferiscono le tv locali. Dopo aver bevuto una bevanda alcolica hanno accusato forti dolori allo stomaco e sono stati ricoverati, ma per molti di loro non c’è stato scampo. Le autorità hanno avviato un’inchiesta e sono state arrestate 15 persone per produzione e contrabbando degli alcolici. Il ministro della salute Mehmet Muezzinoglu ha dichiarato alla stampa che altre “nove persone che hanno consumato l’alcol sono ricoverate in uno stato critico”, esortando i turchi ad acquistare solo bevande legali in un paese dove continuano ad aumentare le tasse sull’alcool. Inoltre ha aggiunto che cinquantanove persone sono state ospedalizzate in questi giorni a Istanbul. Tutte le vittime avevano bevuto il raki, una bevanda altamente alcolica all’anice di consumo quotidiano in Turchia e l’autorità sospettano l’aggiunta nella bevanda dell’alcool metilico, una sostanza mortale. Preoccupazione per gli europei che visitano quella zona della città maggiormente interessata. È una prassi antica, quella di adulterare, modificare, annacquare liquidi per lucrarci su qualche soldo in più dalla vendita al dettaglio, ma in questo particolare momento, in cui ogni attività commerciale è colpita dalla crisi, nessuna esclusa, non essendo esenti quelle del tempo libero come i bar, pub, lounge, pare che il fenomeno sia in rapida ascesa. Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, “questi fatti c’inducono ad invitare tutti i nostri connazionali che si trovano in quell’area del Paese a prestare molta attenzione a cosa viene versato nel bicchiere”.
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