Maxi-risarcimento da 230 mila dollari per 153 telefonate assillanti a scopo pubblicitario

Più squilli indesiderati. Sono aumentati i reclami per offerte pubblicitarie troppo pressanti da parte di ditte, una cifra che tende ad aumentare. In America è costata cara con un maxi risarcimento ad una compagnia telefonica Un per essere finita nel mirino delle offerte pubblicitarie troppo pressanti di una compagnia telefonica che ha letteralmente tempestato di chiamate Araceli King, originaria di Irwing, per proporle contratti e promozioni. La compagnia è stata condannata al pagamento di 229 mila e 500 dollari per averla assillata con 153 telefonate in meno di un anno. Lo ha stabilito con una sentenza un giudice federale di Manhattan, obbligando la Time Warner Inc. al relativo pagamento. Il giudice ha stabilito che tale atteggiamento costituisce un vero e proprio “stalking” e che ha deciso di apllicare una pena fino a 1500 dollari a telefonata perché le azioni della società con sede a New York sono state “particolarmente eclatanti”, in violazione del Telephone Consumer Protection Act del 1991. Nelle motivazioni della sentenza si legge inoltre che: ” I messaggi peraltro erano rivolti ad un uomo di nome Luiz Perez, che in passato aveva il suo numero di cellulare, ma nonostante lei abbia spiegato la situazione ad un rappresentante della società e abbia più volte chiesto loro di smettere, nulla è cambiato.” E così l’anno scorso ha deciso di denunciare le continue chiamate. Se l’operatore telefonico “Time Warner” avesse tenuto un “comportamento responsabile”, avrebbe continuato a cercare con più determinazione Perez, lasciando in pace la donna. Anche perchè 74 delle chiamate sono state fatte dopo che la società ha ricevuto una copia della causa presentata da King nel marzo 2014. Per l’avvocato della donna, la decisione del giudice rappresenta un messaggio rivolto a tutti i consumatori vessati da troppe telefonate pubblicitarie invitandoli a “smettere di sopportare”, rappresentando nello stesso tempo anche un messaggio alle aziende, ossia che è necessario prestare attenzione agli esseri umani anche quando viene utilizzata la tecnologia per proporre promozioni e contratti. Episodi del genere accadono di frequente anche in Italia, anche se uno dei problemi di fondo è che queste telefonate vengono generalmente fatte dall’estero, seppure con numero italiano, non sempre assegnato legalmente, ciò che rende difficile l’identificazione di chi viola le regole. “Ma forse – evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello ‘Sportello dei Diritti – alcuni non sanno che è possibile bloccarle. Come ? Tutti coloro che sono abbonati agli elenchi telefonici pubblici e che desiderano non ricevere più chiamate dagli operatori di telemarketing per attività promozionali, commerciali o per il compimento di ricerche di mercato tramite l’uso del telefono, possono porre fine alle telefonate indesiderate iscrivendosi in modo gratuito al Registro Pubblico delle Opposizioni. L’iscrizione al Registro Pubblico delle Opposizioni oltre a essere gratuita è valida a tempo indeterminato, ma non c’è da preoccuparsi, se sentirete la mancanza delle telefonate pubblicitarie è sempre possibile revocare l’iscrizione sempre attraverso una qualsiasi delle cinque modalità. Se il problema continua a persistere è anche possibile inviare esplicitamente una richiesta al Garante della privacy attraverso la compilazione di un modulo che comprenderà anche i dati di chi vi ha telefonato”.