Una donna fatta a pezzi per poi essere nascosta nel congelatore: è questa, in estrema sintesi, il contorno della vicenda di cronaca nera che, negli ultimi giorni, ha scosso l’Austria per l’atrocità e l’efferatezza dei dettagli, degni di un film horror.
Il caso è venuto alla luce a metà aprile, quando un pescatore ha scoperto il busto di una donna che galleggiava in un lago vicino a Rust, a est di Vienna. Il sospetto, rilasciato su cauzione da meno di due anni da una struttura carceraria per detenuti mentalmente squilibrati, ha confessato oggi alla polizia di aver ucciso una donna nell’irascibilità del momento durante un litigio nel suo appartamento. Dopodichè, l’ha fatta letteralmente a pezzi affettando con cura alcune parti del corpo e congelandole nel freezer, gettando il resto in un lago.
La polizia ha anche trovato a casa predisposta per il macello, tracce di DNA della vittima e di altre parti del suo corpo nel congelatore. Il Pubblico Ministero ha svelato che l’uomo, nato nel 1995, ha raccontato che “voleva solo mangiarla”. La polizia, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, sta ancora cercando di identificare questa donna, tra i 25 ei 30 anni. Secondo gli inquirenti, l’austriaco ha incontrato la vittima vicino alla stazione ferroviaria di Vienna Westbahnof e potrebbe non aver svelato il suo vero nome. Secondo gli inquirenti, l’uomo potrebbe aver già mangiato carne umana.
Nell’attesa che i rilievi scientifici forniscano le indicazioni del caso, colpisce tuttavia il fatto che negli ultimi anni in Austria, non è la prima volta in assoluto che un caso tanto raccapricciante assurge all’onore delle cronache con la stessa cruenta dinamica.