ROMA – Lo “Sportello dei Diritti” ancora una volta interviene per chiarire che questi finti messaggi che giungono sugli smartphone, non sono altro che dei tentativi di carpire la nostra buona fede ed accedere ai nostri dati. Anche la Polizia Postale sulla sua pagina Facebook “Commissariato di PS On Line – Italia” ha ricordato che “WhatsApp non si paga” e ha postato lo screenshot del tipico falso messaggino.
“È bene rammentare – sottolinea Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei Diritti -che Whatsapp, almeno per il prossimo futuro e salvo diverse indicazioni ufficiali degli sviluppatori e titolari del marchio, è un’applicazione completamente gratuita. In tal senso, va evidenziato che i titolari di App compreso Whatsapp utilizzano specifici canali per i loro aggiornamenti ed in particolare Apple Store per i sistemi IOS dei dispositivi Apple e i Market Store (tra cui Google Play Store) per i dispositivi Android. È evidente, quindi, che tutte queste ‘Catene di Sant’Antonio’ sono false e possono essere interrotte evitando semplicemente di condividerle, cancellando questi messaggi immediatamente”.